Rapina con spray urticante a Trieste, caccia ai sei complici

La colluttazione era avvenuta tra Cavana e le Rive nella notte di Halloween. Il malvivente resta in carcere

Maria Elena Pattaro
Una volante della Polizia impegnata nei controlli in via Torino, cuore della movida
Una volante della Polizia impegnata nei controlli in via Torino, cuore della movida

Un complice che ha agito con lui fin dal primo istante e altri cinque spalleggiatori, intervenuti a dargli man forte quando la vittima lo ha rincorso nel tentativo di recuperare la refurtiva. Non ha agito da solo l’autore della tentata rapina avvenuta sulle Rive la notte di Halloween.

Né lo spray al peperoncino spruzzato dal 36enne algerino Slimane Kharouri, presunto ladro seriale e poi arrestato dalla Polizia, è stata l’unica arma utilizzata per “neutralizzare” la vittima.

Il malcapitato – un 18enne di origini croate – sarebbe stato colpito anche con un tirapugni brandito da uno dei picchiatori accorsi in aiuto del malvivente.

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La Polizia presidia via Torino in un’immagine di archivio

È caccia dunque a tutti i complici che, a vario titolo, hanno contribuito all’azione criminale, qualificata dalla pm Ilaria Iozzi come una tentata rapina, aggravata dall’aver agito in più persone riunite e dall’uso dell’arma impropria. Il colpo, insomma, non è andato a buon fine per cause indipendenti dalla volontà dei rapinatori. Uno degli Iphone sottratti è caduto di mano al ladro ed è stato ritrovato; l’altro invece è stato recuperato dagli agenti al momento dell’arresto.

Intanto il nordafricano resta in carcere per evitare che possa reiterare il reato. Così ha deciso il gip Francesco Antoni al termine dell’udienza di convalida e dell’interrogatorio di garanzia, in cui l’indagato è rimasto in silenzio. Emergono, nel frattempo, nuovi dettagli sulla ricostruzione dell’episodio.

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La polizia in via Torino in una foto di repertorio

Quella notte, verso le 2, il 18enne di origini croate si stava incamminando da piazza Hortis verso via Torino, cuore della movida e dei festeggiamenti di Halloween. Il ragazzo, stando alla testimonianza resa alla Polizia, sarebbe stato avvicinato con una scusa da due sconosciuti: il 36enne algerino e un altro nordafricano. Gli avrebbero chiesto informazioni su come raggiungere piazza Unità e poi una sigaretta.

A un certo punto l’altro nordafricano lo avrebbe abbracciato, sfilandogli dalle tasche i due cellulari per poi passarli a Kharouri.

Quest’ultimo avrebbe sferrato un pugno al 18enne in modo da garantirsi la fuga. Il ragazzo derubato ha cercato di reagire, assestando un calcio all’altro malvivente e poi lanciandosi all’inseguimento del fuggitivo.

Sulla Riva del Mandracchio, però, il 36enne ha chiamato i rinforzi a gran voce. In cinque, di lingua araba stando a quanto riferito, hanno fatto capannello picchiando il ragazzo.

Nella colluttazione, uno di loro avrebbe utilizzato un tirapugni. È in quel frangente che Kharouri avrebbe estratto la bomboletta di spray urticante (poi sequestrata, ndr) mirando all’occhio sinistro della vittima. Pochi istanti dopo era intervenuta una volante del commissariato di San Sabba.

Qualcuno aveva segnalato il parapiglia e, giunti sul posto, gli agenti hanno notato un ragazzo che sventolava le braccia chiedendo aiuto. A pochi metri da lui, il rapinatore, con uno dei telefoni ancora in tasca. Gli altri complici, invece, si erano già tutti dileguati.

Al 36enne viene contestata anche la recidiva. Lo straniero ha alle spalle una condanna, con sospensione condizionale della pena, per furto aggravato (oltre a una per ingresso illegale in Italia) e altri tre procedimenti penali per furto, commessi a Trieste negli ultimi mesi. Il migrante, rientrato in Italia di recente, ha chiesto la protezione internazionale e attualmente è ospitato nell’ex ostello scout di Campo Sacro, gestito dalla Caritas. In sede di convalida, l’uomo ha dichiarato di svolgere lavoretti saltuari in nero come tuttofare. Date le circostanze, il giudice ha optato per la custodia cautelare in carcere onde evitare che torni a rubare.

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