Ricordati a Gonars i 500 morti nel campo di concentramento

GONARS. Oltre trecento persone hanno preso parte alla cerimonia svoltasi venerdì al sacrario. Un evento ogni anno assai seguito perché all’intento commemorativo affianca l’impegno a costruire...

GONARS. Oltre trecento persone hanno preso parte alla cerimonia svoltasi venerdì al sacrario. Un evento ogni anno assai seguito perché all’intento commemorativo affianca l’impegno a costruire relazioni di pace nella comune casa europea.

Il sindaco Marino Del Frate anche quest’anno ha invitato, oltre alle autorità italiane, i rappresentanti della Repubblica croata e di quella slovena. Davanti al sacrario che ricorda gli oltre 500 morti nel campo di concentramento, si sono tenuti i discorsi ufficiali e sono stati eseguiti gli inni dei tre Paesi nonchè l’inno europeo.

Il sindaco ha ricordato quanto di terribile avvenne nel campo, ha sottolineato l’importanza di fare memoria, ma anche di allacciare con le comunità slovena e croata legami all’insegna della pace. «Molti italiani - ha detto - hanno chiesto scusa per quanto di biasimevole compiuto nella Seconda guerra mondiale, e noi ci uniamo a loro. Spero che gli amici della Slovenia e della Croazia, che come me amano la libertà, apprezzino questi sentimenti e, reciprocamente, auspico si ricordino anche di quegli italiani la cui vita, libertà e dignità sono state violate in quegli anni terribili».

Presenti alla cerimonia associazioni combattentistiche e d’arma, sodalizi di antifascisti croati, di deportati, di partigiani, i rappresentanti delle forze dell’ordine, l’assessore provinciale Quai, i consiglieri regionali Gratton e Boem, il presidente dell’Anpi provinciale Spanghero, i sindaci di Vhrnika e Borovica, il sindaco di Udine e quelli di tanti Comuni della Bassa.

Monica Del Mondo

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