Riecco le suore, ospitate alla Marcelliana

Anna e Francesca sono salesiane provenienti da Udine. Si occuperanno dei ragazzi con il progetto “Oratorio diffuso”
Di Ciro Vitiello

Tornano le suore a Monfalcone. Per ora ce ne sono solo due “in trasferta” dall’Istituto Salesiano “Figlie di Maria Ausiliatrice” di Udine. Arrivano ogni fine settimana, si fermano da venerdì a domenica e sono ospitate nel convento della Marcelliana da tempo privo dei frati. Si chiamano suor Anna, che frequenta Scienze Religiose all’Università di Udine e ha preso i voti sei anni fa, e suor Francesca di origine veneta, laureata in Lettere e ha preso i voti 19 anni fa.

Fanno parte del progetto di riorganizzazione della comunità pastorale della diocesi promosso dall’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Maria Redaelli. Sono inserite nel cosiddetto “Oratorio diffuso”, parte integrante delle forze che preparano gli animatori a raggiungere gli obiettivi della parrocchia, anche per il calo delle vocazioni e la diminuzione dei sacerdoti. Attualmente svolgono la loro opera a Sant’Ambrogio, alla Marcelliana e a San Nicolò. Fanno servizio con i ragazzi e i bambini, però già in estate erano impegnate in via sperimentale in un campo educativo a Ravascletto con 60 giovani.

Le due suore erano alla Festa del Ringraziamento di San Nicolò, animavano i gruppi parrocchiali, presenti il parroco don Gilberto Dudine e l’ex arcivescovo di Gorizia, monsignor Dino De Antoni. «Abbiamo l’incarico - dice suor Francesca - di collaborare al percorso formativo dei ragazzi, di aumentare la fede cristiana e organizzare alcune attività dei vari gruppi. La figura della suora è stata ben accolta - aggiunge - e tutti sono disponibili a lavorare con noi. Per ora siamo solo in due, ma può darsi che ne arrivino altre, in base a come procede il lavoro. Nell’eventualità di più suore c’è posto nel convento della Marcelliana».

Anche il parroco del Duomo, don Fulvio Ostroman, benedice il loro arrivo ed esprime soddisfazione. «Le suore daranno un valido supporto all’attività pastorale - afferma - in modo particolare alle attività giovanili anche se i giovani sono pochi. In futuro si potrebbe allargare la loro presenza per altre esigenze, come l’assistenza agli ammalati. Ovviamente sarà tutto da discutere e programmare. I sacerdoti sono pochi e le esigenze sono tante. Con il loro arrivo - sottolinea ancora don Fulvio - potremo finalmente avere un ordine religioso che a Monfalcone manca dal 2012. Se le suore vengono a Monfalcone, la città si arricchisce di una nuova presenza». Il progetto studiato dall’arcivescovo Redaelli prevede che cinque parrocchie unite possano lavorare assieme in un’unica comunità pastorale cristiana. «In questo momento già tre parrocchie camminano insieme: Sant’Ambrogio, Marcelliana e via Romana e si cerca piano piano di unire le forze e di portare avanti un progetto che sia comune pur rispettando la diversità delle varie realtà parrocchiali. Poi consigli pastorali si incontrano insieme, una prima parte delle problematiche comuni e nella seconda quelle delle singole parrocchie. Piccoli passi per portare all’unità che rispetterà sempre la peculiarità e la diversità delle varie situazioni, perché il centro non è la periferia e i rioni sparsi per la città hanno le loro esigenze. Per l’unità pastorale - afferma don Fulvio - è necessario che i cristiani abbiano gli stessi obiettivi e per far questo bisogna unire anche le forze e si ha più coraggio e si ottiene di più. È vero che i sacerdoti sono diminuiti, ma non è questo il problema. La chiesa, infatti, è una e non spezzettata in tante parti e tutti devono collaborare per il bene comune e per l’annuncio del regno di Dio. Semplificare, insomma, e soprattutto ricercare la collaborazione fra le varie comunità».

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