Rifiutò di dare la pillola del giorno dopo, assolta farmacista obiettrice di coscienza

La sentenza emessa dal Tribunale di Gorizia è la prima del genere in Italia
Pillola del giorno dopo
Pillola del giorno dopo

MONFALCONE. Il Tribunale di Gorizia ha assolto una farmacista di Monfalcone, Elisa Mecozzi, imputata di omissione o rifiuto di atti d'ufficio per aver rifiutato di consegnare a una cliente la «pillola del giorno dopo», dichiarandosi obiettrice di coscienza.

 

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La sentenza, pronunciata il 15 dicembre scorso, è stata resa nota dai difensori della donna, gli avvocati Simone Pillon e Marzio Calacione. La donna, collaboratrice della Farmacia comunale, durante il turno notturno aveva rifiutato di consegnare il farmaco Norlevo, per il quale la cliente aveva esibito una ricetta medica, rilasciata con l'espressa indicazione di assumerlo nella stessa giornata.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche e la condanna alla pena di quattro mesi di reclusione, coi benefici di legge. I giudici hanno invece optato per l'esclusione della punibilità della condotta.

 

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 «Dopo tre anni di procedimento penale - afferma Pillon in una nota - con tutto quello che ciò può comportare in termini personali, familiari e professionali, la nostra assistita ha visto riconosciute le sue sacrosante ragioni, conformemente a quanto previsto dall'art. 3 del codice deontologico dei farmacisti che recita 'Il farmacista deve operare in piena autonomia e coscienza professionale conformemente ai principi etici e tenendo sempre presenti i diritti del malato e il rispetto per la vita».

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