Rubava ai colleghi in Arpa, ma resta al lavoro

L’uomo di Aiello ha timbrato il cartellino nella sede di Palmanova. Parte il procedimento disciplinare
Di Alfredo Moretti

PALMANOVA. Era regolarmente sul posto di lavoro l’impiegato dell’Arpa denunciato per furto ai danni dei colleghi della sede centrale di Palmanova. Un fatto increscioso, quello dei reiterati furti verificatisi negli ultimi mesi ai danni dei dipendenti, che in ogni caso porterà l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente a prendere dei provvedimenti. Il procedimento disciplinare nei confronti dell’uomo, 43 anni di Aiello del Friuli, resosi protagonista di una lunga serie di furtarelli e colto in flagranza dai carabinieri della città stellata guidati dal luogotenente Antonio Tomaiuolo, è già in atto, come riferito dall’Agenzia, ma non sarà immediato. Si attendono i dispositivi di legge che dovranno fare il loro corso.

Intanto l'uomo si è regolarmente presentato al lavoro nella giornata di ieri, vale a dire il giorno successivo alla denuncia e alla perquisizione nella sua abitazione che ha permesso di recuperare la maggior parte della spicciola refurtiva, in via di restituzione ai legittimi proprietari.

L'Arpa comunque sembra vada giù dura verso il dipendente tanto che la direzione, guidata da Luca Marchesi, ha preso posizione a riguardo. «Le indagini effettuate dalle forze dell'ordine e dalla magistratura hanno accertato un comportamento penalmente perseguibile da parte di un dipendente dell’Arpa - fanno sapere dalla sede centrale - e a tale proposito la direzione rende noto che le indagini sono partite da diverse segnalazioni di ammanchi da parte della stessa Agenzia nonché di suoi dipendenti, che hanno richiesto l’intervento delle forze dell'ordine al fine di accertare l’entità degli ammanchi e impedire la loro prosecuzione».

Questi fatti, come sottolineato dunque dai vertici, sono oltremodo gravi, poiché ledono l’immagine della pubblica amministrazione e di quanti, ogni giorno, vi lavorano con impegno. «I fatti accertati - prosegue la direzione dell’Arpa - costituiscono, per loro natura e per il contesto in cui si sono svolti, grave pregiudizio, anche morale, al decoro e al prestigio di Arpa e come tali devono essere senza esitazione fermamente denunciati e perseguiti». A tale proposito Arpa segnala d’aver già dato corso, per quanto di propria competenza, al procedimento disciplinare previsto dalla normativa vigente e si riserva di adottare ulteriori provvedimenti, anche a tutela della propria immagine, ferme restando le responsabilità che verranno accertate in sede penale.

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