La Sardon Run si prepara a unire il mare al Carso
Sabato 23 agosto le tre gare con la partenza dal Villaggio del Pescatore: una kermesse pronta a servire la corsa, il tuffo e il pesce azzurro fritto

Quarantatré chilometri di «steppa arida e torrida» sul Carso d’agosto: l’Ultra Marathon di 43 chilometri, con 1.100 metri di dislivello, è la grande novità della Sardon Run 2025, in programma il 23 agosto al Villaggio del Pescatore. Definita dagli organizzatori dell’Asd SentieroUno l’«antitesi della Corsa della Bora», porterà gli atleti a sfidare il territorio carsico quando il vento gelido invernale lascia spazio al calore estivo che avvolge le pietre bianche dell’altipiano.
La seconda edizione dell’evento che unisce sport, storia e gastronomia conferma il successo della prima: 750 partecipanti da 15 nazioni hanno corso nel 2024 tra le trincee della Grande Guerra, per tuffarsi poi in mare e gustare i celebri sardoni fritti che danno il nome alla manifestazione. Questa inedita sfida si aggiungerà alle tre distanze già collaudate: la familiare Sardonzin Sunset da 5 km, perfetta «con gli amici a quattro zampe», il Sardon Trail di 15 km e la suggestiva Half Marathon di 21 km. Nei percorsi della Sardon Run il racconto di secoli di storia carsolina.
Si parte «nervosi, attraverso un labirinto di sentieri stretti dove passa una persona alla volta: sono le trincee della Prima Guerra Mondiale». Poi l’itinerario si snoda tra scorci unici: la Grotta del Mitreo con l’antico tempio romano, il Sentiero Rilke, il Muro di Raimondo IX nel bosco di Cernizza, storica riserva di caccia dei Principi di Torre e Tasso. Il gran finale è al Villaggio del Pescatore, «un’isola con vista spettacolare sul Castello di Duino e sulla laguna», dove il tuffo in mare è obbligatorio per tutti i runner.
L’organizzazione consiglia scherzosamente di «correre in costume da bagno e maglietta Sardon Run per una corsa fresca, in stile sardon». Il cuore gastronomico dell’evento è la festa di sardoni fritti, piccoli pesci azzurri tipici del Golfo di Trieste che hanno ispirato il nome della gara. Il Sardon Village offre specialità locali «con quello che non troverete mai in un’area ristoro post-gara e con porzioni maxi», seguendo una filosofia rigorosamente “a chilometro zero”.
I ristoratori del borgo collaborano per creare un’esperienza che valorizza i prodotti freschi del golfo, pensati «appositamente per gli sportivi e gli amanti di una vita sana ed attiva». La filosofia dell’evento rimane salda: niente scopo di lucro, solo promozione territoriale sostenibile.
«La particolarità è che molti atleti competitivi scelgono la modalità non competitiva, godendosi l’esperienza in modo rilassato», spiega l’organizzazione. Un approccio che ha conquistato runner da tutta Europa, attratti da paesaggi che al tramonto tingono di rosso i castelli di Miramare e Duino. Con i miglioramenti 2025 – tra cui docce coperte e un villaggio ampliato – la Sardon Run conferma di essere molto più di una gara: è una celebrazione dell’identità che unisce mare e montagna, passato e presente, fatica sportiva e piacere gastronomico in un’esperienza unica nel panorama trail italiano. —
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