Lunedì lo sciopero di nidi, materne e sis: in piazza a Trieste la protesta sindacale

Una manifestazione del personale educativo con Cisl e Cgil davanti al Municipio: si prospetta un’alta adesione. Tra i temi contestati il bando part time per gli educatori e le poche stabilizzazioni

Laura Tonero
Un gruppo di bambini che giocano nelle stanze di un asilo nido (foto archivio Lasorte)
Un gruppo di bambini che giocano nelle stanze di un asilo nido (foto archivio Lasorte)

Giornata di disagi lunedì 27 ottobre per i genitori degli alunni che frequentano i nidi, le scuole di infanzia comunali, i ricreatori e il progetto area giovani causa lo sciopero indetto da Cisl e Cgil funzione pubblica. Un’iniziativa per «contrastare il bando part time promulgato dal Comune, la mancanza di personale e le poche stabilizzazioni».

Ad incrociare le braccia sarà il personale docente, insegnate e ausiliario. Si prevede un’ampia adesione, quindi in molti casi il servizio potrebbe proprio non essere erogato. Lo sciopero è stato annunciato già settimane fa, poi nei giorni scorsi all’esterno delle strutture sono stati affissi anche gli avvisi.

Per lunedì, inoltre, Cisl e Cgil hanno indetto alle 10 una manifestazione di protesta sotto al Municipio.

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Una scuola materna

A spingere il personale dell’area Educazione verso lo sciopero – la decisione è maturata nel corso di un’assemblea della Cisl Fp e ed è poi stata fatta propria dalla Cgil Fp – è il nodo legato al bando indetto dal Comune e destinato all’assunzione a tempo indeterminato di 16 educatori di sostegno nelle scuole d’infanzia, ma solo part time per 11 mesi. «Crediamo che possa creare un precedente di disparità di diritti nei confronti delle donne – spiega Romina Dazzara del coordinamento donne per la Cisl Fp – che in questo settore sono prevalenti, perché va ad inficiare non solo il lato salariale, ma anche la loro possibilità di lavorare a parità di diritto di altri lavoratori».

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Quello che fanno notare le due sigle sindacali, è che in questo modo, «a differenza dei colleghi già assunti a 12 mesi, il nuovo personale si ritroverà infatti con un mese di stop lavorativo obbligatorio e di conseguenza una retribuzione minore seppur svolgendo di fatto lo stesso ruolo». Stando all’esperienza di segretario della Cisl Fp Walter Giani «è la prima volta che in Italia viene indetto un bando del genere nel settore educativo».

Il malcontento aleggia tra il personale educativo triestino da diversi mesi, «tra supplenze assegnate solo fino al 19 dicembre e non per tutto l’anno scolastico, e personale costretto a svolgere lavori burocratici aggiuntivi, il settore educativo annaspa e non riesce a garantire una continuità didattica adeguata», scrivono infatti in una nota i sindacati.

Al centro della protesta anche le esternalizzazioni di nidi e scuole dell’infanzia, partendo del casus belli del nuovo asilo nido di Roiano, pronto ma chiuso da oltre un anno e mezzo viste le forti tensioni politiche procurate dalla proposta della giunta comunale di concedere il servizio in gestione a privati (con metà posti per il pubblico), scelta ora scartata in favore dell’appalto a terzi.

Ci sono poi la questione della somministrazione dei farmaci salvavita nei servizi educativi, pratica ancora poco regolamentata secondo Cisl Fp, e il riconoscimento dell’anzianità di servizio a chi un tempo era lavoratore precario dell’ente municipale. Situazioni che secondo Cgil e Cisl inevitabilmente si riflettono sulla qualità del servizio offerto nelle scuole e nei nidi, con ricadute tanto per il personale, quanto per le famiglie.

Giani auspica che le adesioni alla mobilitazione siano numerose: «Quello di lunedì – sottolinea – si pone come uno sciopero di categoria, per questo l’appello che rivolgiamo ai lavoratori coinvolti in questi servizi è di partecipare al di là della propria sigla sindacale, in modo da dare un segnale forte e unitario». —

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