Sdag, l’autoporto di Gorizia da zavorra a realtà in salute. Conti in attivo e park potenziati

Un milione di investimenti in autoporto: dal sistema di controllo degli accessi alla videosorveglianza

Francesco Fain
L'autoporto di Gorizia, gestito dalla Sdag, è una piattaforma logistica che si estende in un'area di 600mila metri quadri
L'autoporto di Gorizia, gestito dalla Sdag, è una piattaforma logistica che si estende in un'area di 600mila metri quadri

Per anni, l’autoporto di Gorizia è stato una zavorra. Il termine “difficoltà” era il più utilizzato quando si parlava della Sdag, la società di gestione, che era diventata, suo malgrado, simbolo di un’economia di confine che stentava a riconvertirsi in un sistema che non contemplasse più la frontiera. Ma grazie alla Regione (che metterà i fondi), ai fondi europei e alla determinazione del Comune le cose stanno cambiando.

Il documento economico

Iniziamo dal dato economico. Positivo. Il bilancio societario 2023 riporta un utile di esercizio pari a 207.645,67 euro. «Ed è contraddistinto - spiega l’amministratore unico Giuliano Grendene - da una gestione, manutenzione e esercizio oculati del complesso infrastrutturale interportuale e confinario di proprietà del Comune di Gorizia, comprensivi anche dei servizi connessi e la realizzazione, anche in concessione, di interventi edilizi, di viabilità e di impiantistica. Il dato positivo è anche frutto della dinamicità dovuta dalla partecipazione a numerosi progetti sia nazionali sia europei per la crescita e lo sviluppo economico del territorio che punta alla valorizzazione economica territoriale».

Tali considerazioni - a sentire i vertici societari - vengono supportate anche dai numeri: infatti, il totale del valore della produzione si attesta a 3.797.499 euro mentre i costi assommano a 3.545.382 euro. La dinamicità societaria si evince anche dall’assunzione di ulteriore personale per far fronte ai numerosi progetti che l’azienda sta affrontando ed intende affrontare.

Gli investimenti

Si è proceduto a una revisione dei progetti, delle opere primarie (controllo accessi e videosorveglianza) e complementari (servizi alla sosta) prima della pubblicazione delle procedure di gara che hanno portato a un aumento del cofinanziamento pari a 63.410 euro dovuto all’adeguamento dei prezzi e alle variazioni tecniche individuate dai professionisti, per un importo finale del quadro economico pari a 909.138,92 euro, il cui cofinanziamento con fondi propri pari a 231.292,96. Si tratta dei lavori relativi al sistema di controllo-accessi e videosorveglianza affidati all’impresa Calzavara spa di Roma per un importo contrattuale pari ad 442.491,08 euro e delle opere complementari relative a manutenzione e adeguamento con modifica degli spazi interni a servizio delle aree di sosta, individuate nella palazzina 12 e appaltate all’impresa Tiepolo srl di Trieste per un importo contrattuale pari ad 252.296,06 euro.

Le aree di sosta

I parcheggi denominati P1-P2 (a pagamento) e P3 (un parcheggio doganale dove si concentrano le operazioni doganali di import e export) sono attivi e funzionanti. Gli stalli attualmente a disposizione dell’utenza sono 80 nel parcheggio P1 (sito nei pressi dell’autoporto); 150 posti nell’area P2 (ubicata accanto alla stazione confinaria) e i 250 posti nel parcheggio P3 (accanto agli uffici dell’Agenzia delle dogane-Adm di Gorizia). In prossimità di quest’ultimo si trova la palazzina 12 adibita a docce e servizi igienici per offrire all’utenza un miglior qualità dei servizi. «In futuro - annota Grendene - si aggiungerà anche una lavanderia per garantire agli autisti maggiore comfort e praticità».

Il progetto, in continua evoluzione e perfezionamento, troverà la sua completa attivazione non appena saranno avviate anche modalità di prenotazione dei parcheggi, direttamente da parte dell’utenza, attraverso un portale dedicato online. La società, oltretutto, sta avviando i processi per mantenere la certificazione “Safe and secure truck parking areas” in linea con gli standard europei, volti a garantire oltre che a una maggiore sicurezza agli autisti, anche una maggior visibilità dei servizi offerti dalla Sdag.

Il progetto Crew

Ma la Sdag guarda anche alla Capitale europea della cultura. Il progetto Cross border views affronta le sfide che il Programma Interreg VI A Italia-Slovenia si pone in riferimento all’obiettivo OS 4.6, puntando a rafforzare l’attrattività turistica dell’area transfrontaliera di Gorizia, Šempeter-Vrtojba e aree limitrofe attraverso iniziative integrate in ambito culturale e di pianificazione urbanistica e territoriale.

«Il progetto - spiega l’amministratore unico - agirà su tre macro-criticità: il sottoutilizzo e il parziale degrado delle aree transfrontaliere cercando misure per invertire la spirale discendente generata dal venire meno dell’economia di frontiera; la mancanza di integrazione tra servizi turistici per la promozione del territorio e le aree periurbane transfrontaliere di Gorizia e Šempeter-Vrtojba con la conseguente necessità di sviluppare un’offerta turistica transfrontaliera integrata con le comunità locali; il permanere di barriere linguistiche e culturali che ostacolano l’integrazione delle comunità locali e delle minoranze che, nel progetto, saranno superate da iniziative artistiche e culturali aventi come filo conduttore il concetto di confine».

Le aree transfrontaliere di Gorizia e Šempeter-Vrtojba sono state scelte come cuore del progetto in quanto maggiore esempio della cosiddetta economia di frontiera. —

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