Sei ore tra i ricordi ancora vivi dell'orrore nazista

Continua il viaggio della memoria per un gruppo di studenti del Galilei e del Dante-Carducci che, assieme ai colleghi del Leopardi di Pordenone, si trovano in Polonia per visitare i luoghi simbolo della persecuzione degli ebrei

Viaggio della memoria: "Emozioni e dolore che a scuola non si possono provare"

CRACOVIA Centonavanta campi da calcio. 140 ettari. 1 milione 400mila metri quadrati. Sono le dimensioni della superficie di Auschwitz 2-Birkenau, che è soltanto uno dei tre campi che componevano il più grande complesso di Auschwitz. L'intera giornata di oggi, 14 marzo, è stata dedicata alla visita del gigantesco sito, oggi adibito a museo. Per percorrere a piedi l'intera area abbiamo impiegato più di sei ore, suddivise tra mattino e pomeriggio. Uno degli aspetti più impressionanti dell'ex lager è quello delle sue effettive dimensioni, concepibili soltanto trovandosi qui di persona.

Viaggio della memoria: "Ho visto immagini che non voglio dimenticare"

Marc Snidersich, della 5E del liceo Galilei di Trieste, commenta: "La cosa che più mi stupisce è che, a colpo d'occhio, da qualunque punto di Birkenau io mi guardi attorno posso vederne l'inizio ma non la fine". Per oltre sei ore, chilometro dopo chilometro, ragazze e ragazzi hanno seguito in attento silenzio la guida, preparatissima dal punto di vista storiografico, ascoltandone le spiegazioni.

Viaggio della memoria: "Qui per superare le mie paure: cattiveria nazista mi fa sentire in colpa"

Una volta rientrati a Cracovia, dove siamo alloggiati, qualcuno esprime qualche espressione a caldo. Nikita Poretti, della 5A del Galilei, sottolinea il valore non quantificabile dell'esperienza della Storia in prima persona, rispetto a quella soltanto appresa in classe. Jasmine Trombetta, della stessa sezione, parla di un'esperienza ancora più personale e intima: "Se penso a ciò che è stato non posso fare a meno di sentirmi in colpa, per il solo fatto che un male così grande sia stato commesso, anche se so che non sono stata io. Spero che questo viaggio serva a farmene una ragione".

Edoardo Insaghi sottolinea la dimensione dell'empatia suscitata da un simile luogo: "Non è facile descrivere ciò che si prova vedendo gli oggetti personali, le scarpette che furono dei bambini, soprattutto". Le idee sono tante e accomunate da un senso di sgomento. Anche di fronte alla cena gli studenti continuano a parlarne, cercando di esprimere e di trovare un filo conduttore ai pensieri. Non sono gli unici. È impossibile riportare in maniera dettagliata tutto quanto è stato visto, udito ed esperito oggi. Il silenzio prevale.

La visita si è svolta nell'ambito del viaggio "Memobus-viaggiare per comprendere malgrado tutto", organizzato dall'Associazione 4704 in collaborazione con l'Associazione nazionale ex deportati (Aned) di Pordenone e grazie al finanziamento della Regione Fvg. Al progetto prendono parte una novantina di studenti interclasse dei licei Galilei e Carducci-Dante di Trieste nonché Leopardi-Maiorana di Pordenone.

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