Slovenia, leva militare nel programma del nuovo esecutivo

Pahor ha conferito l'incarico a Jansa
Janez Janša (a sinistra) con Borut Pahor Foto da rtvslo.si
Janez Janša (a sinistra) con Borut Pahor Foto da rtvslo.si

LUBIANA. Un programma ambizioso. E in certi punti anche controverso. È quello della coalizione che con alta probabilità andrà a sostenere il futuro nuovo governo sloveno, guidato da Janez Janša, che ieri ha ricevuto ufficialmente il mandato di premier incaricato dal presidente Borut Pahor. Janša dovrebbe poter contare sul sostegno di 48 deputati a fronte dei 46 necessari e «ci possiamo attendere che venga eletto premier», ha tirato ieri le somme Pahor, auspicando «stabilità politica».. Il voto di fiducia è atteso per la settimana prossima, con alta probabilità entro martedì. Per fare bene serve «un rapporto sincero» con partner pronti a «scendere a compromessi» sulla base di un preciso programma, gli ha fatto eco il premier in pectore, Janša.

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Janez Janša (a sinistra) con il capo dello Stato Borut Pahor da delo.si


Il programma stesso è stato reso ieri pubblico via Twitter dallo stesso premier incaricato. Tredici i punti del contratto di governo tra Sds di Janša (centrodestra populista, anti-migranti e filo-Orbán), la Smc (centro), NSi (centrodestra cattolico) e DeSus (centro). A fare più discutere sarà sicuramente quello che prevede la graduale reintroduzione della leva militare per sei mesi, ritornata a essere negli ultimi mesi un cavallo di battaglia di Janša.

Ma la leva non sarà l’unica priorità. Janša punterà anche sul rafforzamento dei controlli e della sicurezza dei confini, e inoltre alla parificazione dei contributi tra le scuole primarie pubbliche e private e a una riforma dei finanziamenti alla ricerca. Dovrebbero anche aumentare i fondi per i Comuni (da 589 a 623 euro pro capite nel 2020) mentre il governo si impegnerà a varare un nuovo programma di edilizia pubblica per rispondere alla domanda di case in affitto per le giovani famiglie. In linea con il “modello Orbán” ungherese anche l’idea di accantonare un fondo per la demografia, lanciando il progetto di potenziamento del welfare in chiave pro-natalità. Su questo fronte, Janša e i suoi alleati dovrebbero incrementare i posti disponibili negli asili pubblici e prevedere un sussidio generalizzato per le famiglie con figli.

Fra i punti concordati più significativi figura anche una radicale riforma a favore della sostenibilità del sistema sanitario e la possibilità dell’introduzione di e-vignette per le autostrade. In politica estera, tra le priorità si trova anche l’allargamento ai Balcani della Ue. —

St.G.

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