Solo il cavallo Delta lascia la Cona

STARANZANO. Acquistato un solo cavallo “Delta-Camargue” dei sette messi in vendita nella recente asta che si è svolta al municipio di piazza Dante dal Comune di Staranzano, capofila dell’Ente gestore della Riserva naturale regionale Foce dell’Isonzo (in gestione assieme a San Canzian, Fiumicello e Grado). Il puledro in partenza si chiama “Vento” ed è un maschio castrato nato nel 2009. È andato poco lontano dal suo luogo di nascita della Riserva naturale. È stato comprato, infatti, da una famiglia di Fossalon di Grado che ama gli animali e ora si trova in una tenuta in un ampio spazio, tale da non far rimpiangere la precedente dimora.
L’asta per la vendita degli animali era tuttavia partita in quarta e con grande euforia, un segnale incoraggiante poiché erano arrivate al Comune offerte di acquisto addirittura per cinque cavalli. Purtroppo solo una di esse è risultata idonea al regolamento per la vendita. Nelle altre offerte, infatti, la documentazione amministrativa presentata non risultava conforme a quanto indicato nel bando di gara pubblicato all’Albo comunale, sul sito web nonché, inserito nella parte terza Gare, avvisi e concorsi del Bollettino ufficiale della Regione. Una domanda, poi, era priva della copia fotostatica del documento d’identità del sottoscrittore, mentre per altre mancavano una breve descrizione del luogo con le metrature degli spazi aperti, nonché le misure e caratteristiche delle strutture di ricovero. Altre, invece, offrivano un prezzo più basso di quello richiesto dal prezzo base di partenza.
Le domande a mezzo posta erano pervenute al Comune dalla provincia di Arezzo e una da un mittente “ignoto”. Mostravano interesse per i “Camargue” U1 (nato nel 2008) e Delta (2013) stalloni interi per la riproduzione e due femmine, Brina (2011) e Cincia (2012). Nessuna richiesta, invece, era arrivata per gli altri due maschi castrati, cioè Astro (2010) e Cielo (2012). Un’asta, insomma, considerata dal Comune tutto sommato incoraggiante, dunque, nonostante la vendita di un solo animale, anche perché si temeva un andamento diverso per colpa della crisi economica. Con la partenza di “Vento”, perciò, come numero i cavalli che si trovano all’Isola della Cona diventano 22. Un’attrazione importante per i visitatori della Riserva, per i bambini abituati a fare i “minigiri” nel recinto accanto al centro visite, ma anche per gli adulti che preferiscono avventurarsi con le guide nelle escursioni nei punti più remoti della Riserva. Non è escluso che le persone non ammesse all’asta vengano ricontattate.
Come più volte sottolineato dalla vicesindaco e assessore all’Ambiente, Erika Boscarol, le vendite di cavalli non servono per fare cassa in quanto il ricavato viene investito per favorire una gestione più equilibrata degli animali, visto che con un numero maggiore di cavalli, la spesa diventa onerosa per il loro mantenimento. Per il direttore della Stazione biologica dell’Isola della Cona, Fabio Perco, occorre avere una gestione più razionale del “sistema pascolo” e un equilibrio nella biodiversità nell’area protetta, oggi messo in difficoltà da un eccessivo pascolamento.
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