Spari in azienda nel padovano, un morto e un ferito: coinvolto Benedetto Allia

Il padre Salvatore condannato a 20 anni per l'assassinio di Paolo Grubissa, avvenuto 14 anni fa a Sagrado. Il corpo dell'uomo venne occultato e sepolto in un bidone di metallo nei pressi di un cantiere edile

PADOVA Un morto e un ferito in una sparatoria in azienda nel padovano, culmine di un regolamento di conti che avrebbe avuto origine da un debito di denaro. Una storia ancora non chiara, su cui stanno lavorando i Carabinieri, quella emersa oggi a Bagnoli di Sopra, in provincia di Padova (approfondimenti su il  Mattino di Padova)), quando alle 11 del mattino un marocchino - inizialmente si era parlato di una cittadino tunisino - con una ferita di fucile allo stomaco, si è presentato nel bar di un distributore di benzina per chiedere aiuto. Ha fatto solo in tempo a dire che c'era stata una sparatoria, in un'azienda vicina, la 'LB', una ditta di verniciatura, di cui è titolare un catanese, Benedetto Allia, figlio di Salvatore, condannato a 20 anni di reclusione, nel 2005,  reo confesso dell'omicidio di un ex socio della sua azienda, Paolo Grubissa, avvenuto il 24 novembre 2003 a Sagrado.

 

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ANTEPRIMA Udine, 27 dicembre 2003. CONFERENZA STAMPA CARABINIERI Conf. stampa CC Uine Est per inchiesta Allia Salvatore Telefoto Copyright Foto Agency Anteprima www.anteprimafoto.it

 

Nella ditta di Benedetto Allia i militari hanno in effetti trovato un cadavere, quello di un uomo di origini calabresi, raggiunto da un altro colpo di fucile da caccia. L'identità non è ancora stata rivelata; si tratta di un amico con il quale il marocchino, che aveva con sé un coltello, si era presentato da Allia per riscuotere il debito. Lo straniero era stato dipendente di una ditta collegata alla 'LB'. Cosa sia successo nel capannone ancora non è chiaro: l'unico elemento certo è che c'erano solo Allia e i due uomini con i quali si era incontrato.

Fino a stasera Allia era ancora sotto interrogatorio, ma non si esclude che nei suoi confronti possa scattare un provvedimento cautelare. Un destino che sembra ripetersi: il padre di Allia, Salvatore, anch'egli imprenditore, era stato condannato nel 2005 a 20 anni di reclusione, reo confesso dell'omicidio di un ex socio della sua azienda, Paolo Grubissa, avvenuto il 24 novembre 2003 in Friuli Venezia Giulia.

 

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Il cadavere di Grubissa era stato occultato e sepolto in un bidone di metallo nei pressi di un cantiere edile a Sagrado, in provincia di Gorizia.

Le indagini sull'omicidio e tentato omicidio di Bagnoli sono condotte dai carabinieri della compagnia di Abano (Padova). Dopo la scoperta del cadavere, sul posto è giunto il magistrato della Procura euganea Maria D'Arpa, che ha effettuato un primo sopralluogo nel capannone della 'LB'. Il marocchino ferito è stato soccorso con l'elicottero del Suem 118 e trasportato all'ospedale di Padova. È in condizioni serie, ma non in pericolo di vita. 

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