Spese folli “in conto terzi”, Bertoli indagato

TRIESTE. Spese “allegre” a palazzo: l’inchiesta della Procura di Trieste sull’utilizzo dei fondi per il funzionamento dei gruppi consiliari del Consiglio regionale coinvolge un altro eletto, in carica però in un altro ente. Si tratta di Everest Bertoli, capogruppo della rinata compagine consiliare di Forza Italia in Consiglio comunale a Trieste e solo fino a qualche giorno or sono al timone del Pdl nella stessa aula municipale triestina. E sempre del Popolo della libertà era stato vicecapogruppo a palazzo Cheba durante il secondo mandato dell’ex sindaco Dipiazza, conclusosi nel maggio 2011. Bertoli è stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Federico Frezza, che lo accusa - per due episodi risalenti rispettivamente al dicembre 2010 e al febbraio 2011 - di concorso in peculato con gli allora consiglieri regionali del suo stesso partito Daniele Galasso (all’epoca capogruppo in piazza Oberdan) e Piero Camber (oggi a sua volta in carica in Consiglio comunale a Trieste e portacolori di Forza Italia).
In pratica, Bertoli viene accusato di aver ricevuto illecitamente, ed essersene quindi appropriato, somme di denaro accreditate al gruppo regionale del Pdl e vincolate come spese di funzionamento del gruppo consiliare stesso. L’inchiesta lo coinvolge - questo gli contesta il pm Frezza - quale fruitore di questi soldi “regionali” per iniziative da lui organizzate senza alcuna finalità istituzionale e prive di collegamento con il gruppo regionale del Pdl. Bertoli non era (e non è) consigliere regionale: aveva tentato il “salto” da piazza Unità a piazza Oberdan durante l’ultima tornata elettorale dello scorso aprile, non riuscendo però nell’intento di essere eletto.
Le cifre in questione ammontano, sommate, a 3.658 euro. Precisamente, il primo episodio contestato concerne i 1.758 euro registrati a livello contabile a nome di Piero Camber e giustificati come spese per suoi ospiti, ma in realtà - è emerso dagli accertamenti della Guardia di finanza - impiegati per pagare 993 euro (con carta di credito legata a un conto bancario di Galasso) per il viaggio aereo e altri 765 per il pernottamento del 16 dicembre 2010 a Bruxelles di 17 persone, per la maggior parte dipendenti della Ulisse Express di cui proprio Bertoli è socio. Fra i presenti, nessun consigliere regionale. Né Camber, né Galasso. Una trasferta organizzata da Bertoli. Come pure l’iniziativa che coincide con il secondo episodio finito nell’inchiesta e che riguarda invece i 1.900 euro usati il 10 febbraio del 2011 per pagare un rinfresco al “Cafè Rossetti”, in occasione del Giorno del Ricordo: soldi usciti direttamente dal conto corrente del gruppo consiliare regionale del Pdl.
Sul proprio coinvolgimento nell’indagine, Bertoli si limita a dire: «Non c’entro nulla con la vicenda, ne sono estraneo. E ho massima fiducia nella giustizia». Presumibilmente la prossima settimana, l’attuale capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Trieste sarà sentito dal pm Frezza. (m.u.)
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