A Trieste “Uno swing per le cure” tra golf e solidarietà
Sabato 27 settembre il torneo a Padriciano e la raccolta fondi nel ricordo di Luisa per l’acquisto di strumenti destinati a supportare la chemioterapia

Quando un colpo di golf diventa un gesto di cura, prende vita “Uno Swing per le Cure”. Sabato 27 settembre al Golf Club Trieste di Padriciano, questo torneo trasformerà il green in uno spazio di solidarietà, dove sport e sostegno ai reparti di Oncologia ed Ematologia si incontrano. Ogni swing racconterà storie di coraggio, resilienza e speranza. “Uno Swing per le Cure”, patrocinato da Asugi e Lilt, è pensato per coinvolgere tutti, dai golfisti esperti con la gara a 18 buche, ai neofiti con momenti dedicati come la gara di putting e una lotteria con premi significativi.
A pochi giorni dall’evento si contano già oltre quaranta iscritti. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che il cancro non fa distinzioni: colpisce uomini e donne, giovani e anziani, madri, padri, figli, nonni e amici. Il reparto oncologico di Trieste, con protocolli allineati ai centri più rinomati al mondo, offre cure di altissimo livello senza costringere a lasciare la vicinanza dei propri cari.
L’idea è partita da Fiorella Massa Corso, che ha voluto creare un’occasione di vicinanza e sostegno, e dalla collaborazione della compianta Luisa Pacorini, sua compagna di percorso e di battaglie. «Quando ho proposto la gara – racconta Fiorella – Luisa, che anche lei era una paziente ai tempi, aveva subito aderito. Io sono arrivata da poco a Trieste e per me era vitale avere accanto una persona che conoscesse la comunità, che avesse contatti con la cittadinanza. Luisa è stata un punto di riferimento costante, è stata passo passo con me, sia nella malattia che nell’organizzazione del torneo. È stata un faro, un modo per mostrare come sia possibile conciliare la malattia con la normalità e usare il golf come strumento per non pensare sempre alle cose brutte».
Il golf, in questo contesto, diventa molto più di uno sport. È una sfida silenziosa con se stessi, uno spazio dove misurare la propria forza contro la malattia. «Anche nel golf giochi contro te stessa – spiega Fiorella – e ho scoperto che questo sport mi aiutava a superare il disagio, a rimanere lucida, a trovare normalità e gioia nonostante le difficoltà. Condividere il campo con amici e colleghi golfisti che conoscevano la malattia ha reso tutto più leggero e umano».
I fondi raccolti serviranno a sostenere i reparti di Oncologia ed Ematologia, e saranno finalizzati per l’acquisto di poltrone ergonomiche per le lunghe infusioni, cuffie refrigeranti per ridurre la caduta dei capelli durante la chemio, corsi di formazione per il personale su empatia e gestione del dolore, supporto psicologico e servizi di accompagnamento per pazienti e famiglie.
«Come abbiamo ricordato già durante il settantesimo anniversario del Golf Club, lo scorso luglio, annunciando questo appuntamento, – racconta il presidente Cristiano Degano –, si tratta di una gara particolare a scopo benefico, che per noi, per tutti i soci del Golf, ha un’importanza davvero notevole e speriamo possa diventare un evento fisso anche negli anni a venire». Degano sottolinea che la manifestazione «è stata voluta e ideata da soci del club, in particolare da chi ha vissuto o sta vivendo un’esperienza con la malattia, come Massa e Pacorini, le principali fautrici di questa iniziativa. Purtroppo, questa estate, Luisa ci ha lasciati, e la gara di sabato sarà anche l’occasione per ricordarla». Degano conclude annunciando: «Per questo motivo pensiamo di dedicare “Uno Swing per le Cure” alla memoria di Luisa Pacorini». —
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