Teatro Verdi di Trieste, la Cgil apre lo stato di agitazione: ma il volantino è contestato dalle altre sigle
L’assenza del logo sul manifestino infastidisce gli altri sindacati che non ne condividono il contenuto. Lunedì il ministro Giuli è in regione

In un volantino che ha iniziato a circolare nelle ultime ore, la Cgil chiede alla cittadinanza solidarietà per i lavoratori del Teatro Verdi in difficoltà a causa dello stallo sulla nomina del sovrintendente, e annuncia l’apertura dello stato di agitazione dei dipendenti del lirico iscritti al sindacato. Un’iniziativa decisa nel corso dell’assemblea indetta lo scorso giovedì dalla stessa Cgil.
Quel volantino, che sullo sfondo ritrae la facciata principale dello stesso teatro, è diventato però già motivo di un’altra divisione tra le sigle sindacali presenti dentro il Verdi; già su fronti opposti sul futuro sovrintendente.
La Cgil, sposando di fatto la volontà del sindaco Roberto Dipiazza, sostiene la riconferma dell’ex sovrintendente Giuliano Polo. Fials-Cisal, Uilcom-Uil e Fistel-Cisl invece chiedono discontinuità.
La questione sollevata ora dalle altre sigle è che il volantino che sta veicolando la Cgil non riporta il logo dello stesso sindacato. «Quindi – fa notare il segretario della Fials-Cisal Mario Leotta – sembra sia un’iniziativa di tutti i lavoratori, anche quelli iscritti alle altre sigle o che non sono iscritti ad alcuna sigla, mentre non è affatto così e molte delle informazioni inserite in quel volantino non sono neppure condivise, perché non corrispondono alla realtà». E fa un esempio: «Non è vero che c’è un blocco delle assunzioni: le audizioni e i concorsi programmati si stanno infatti svolgendo regolarmente».
Ancora più diretto il segretario della Uilcom Gunther Suban, storico sindacalista del Verdi, che conosce molto bene tanto i meccanismi interni a quel teatro, sia i giochi politici che ci ruotano attorno. «Che al Verdi serva quanto prima un sovrintendente è condiviso da tutti – sottolinea Suban – ma quel volantino è un’iniziativa di matrice politica e con un mandante molto chiaro a chi capisce le dinamiche». E aggiunge: «Non vado oltre, perché io devo rappresentare l’interesse dei lavoratori e non di qualche forza politica».
Il ministro alla Cultura Alessandro Giuli, a cui spetta la nomina del sovrintendente, oggi arriverà in regione per una due giorni che lo vedrà impegnato anche in una visita alla mostra “Confini da Gauguin a Hopper” a Villa Manin. Non è escluso che il ministro approfitti della sua presenza in regione per affrontare il tema della nomina o che, addirittura, annunci la sua decisione in merito all’incarico che il Verdi attende da inizio agosto, da quando il Comitato di Indirizzo del teatro si è espresso in merito.
Tornando all’assemblea della Cgil – vi hanno preso parte una cinquantina di persone, prevalentemente impegnate nella parte amministrativa e tecnica – ha votato all’unanimità l’apertura dello stato di agitazione, la distribuzione dei volantini davanti a Comune, Prefettura e Regione e la richiesta di un’audizione di sindacati e lavoratori in Consiglio comunale.
Nel volantino predisposto dalla Cgil – contestato come dicevamo dalle altre sigle anche nei contenuti – si fa riferimento al «blocco delle assunzioni a tempo indeterminato e alla totale incertezza sul rinnovo contrattuale dei lavoratori stagionali, alcuni dei quali in scadenza il prossimo 31 dicembre». «Il protrarsi di questa situazione – si legge ancora – incide negativamente sulla qualità delle attività del teatro e sulle vite di lavoratori e lavoratrici, che si trovano senza guida dal 22 giugno», da quando appunto è terminato l’incarico di Polo.
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