Togut: "Mondiali, gran girone a Trieste"

TRIESTE Si ritira nell’anno in cui l’Italia ospita i Mondiali di pallavolo femminile. Mondiali che vivranno due fasi a Trieste, poco distante dalla sua Gorizia. Ma per Elisa Togut è arrivato il momento di dire basta.
Vincitrice con la maglia azzurra del Mondiale di Berlino del 2002 in cui fu indicata come miglior giocatrice, due argenti (2001 e 2005) e un bronzo (Italia ’99) agli Europei, un argento e un bronzo al World Grand Prix. E poi una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe e una Coppa Cev. In pratica alla schiacciatrice-opposta, oggi felice mamma e moglie, è mancato solo lo scudetto.
Elisa Togut ha raccontato le sue emozioni al sito dei Mondiali triestini, partendo proprio dalla concomitanza tra la sua decisione di lasciare dopo l’anno in B1 a Pinerolo e l’imminente kermesse iridata che si gioca in Italia.
«Quando si maturano determinate decisioni, si è determinati, almeno per quanto mi riguarda - confessa la fuoriclasse isontina - La pallavolo mi ha dato tantissimo, sono stati vent’anni di grandissime emozioni, ad altissimo livello. Una parte della mia vita "finisce” ma ogni cosa ha il suo tempo e io non ho rimpianti».
LA MAGLIA AZZURRA Elisa non mancherà comunque all’appuntamento con gli incontri del Mondiale. «Mi piacerebbe vedere il Friuli Venezia Giulia tinto di pallavolo per questo evento così importante e vorrei venire a vedere qualche partita a Trieste. E chissà, magari nelle fasi finali potrei andare a seguire l’Italia». Un rapporto particolare quello tra Elisa e la maglia azzurra iniziato addirittura sui banchi di scuola delle elementari a Gorizia quando scrisse “Il mio sogno è giocare nella Nazionale di pallavolo”. «Quando ho vestito davvero la maglia azzurra per la prima volta - confida Togut - ho provato tanta emozione, felicità e spensieratezza, anche se mi rendevo conto solo in parte, perché certe cose le apprezzi solo più tardi. Poi quando non le hai più sotto mano ne capisci fino in fondo il valore».
Nel corso della sua formidabile carriera in Nazionale («l’oro mondiale nel 2002 in Germania è stato il momento più bello») Elisa si è fatta amare dal pubblico anche per il suo carattere. Un sentimento che Togut interpreta con la consueta modestia: «Credo che quando uno si pone in un modo semplice e conserva sempre l’umiltà, riesce a toccare chi lo segue. Non sono cambiata dall’epoca in cui partii da Gorizia. Per me questo è il più grande complimento».
I CONSIGLI Nessuno meglio di Elisa Togut può dare quindi consigli alle azzurre che dovranno affrontare i Mondiali di settembre. «Il Mondiale va affrontato concentrandosi su una partita alla volta, senza perdere la concentrazione». E la Togut spettatrice cosa si aspetta dal girone triestino della prima fase che vedrà Brasile, Serbia, Turchia, Canada, Bulgaria e Camerun? «A Trieste si potrà assistere a un concentramento di altissimo livello. Il Brasile è al top mondiale da anni, la Serbia è invece una nazionale emergente ma già vale i primi posti mentre la Turchia ultimamente è in forte crescita. Ospitare due fasi di un Mondiale - continua la campionessa goriziana - rappresenta davvero una enorme occasione per la pallavolo del Friuli Venezia Giulia che purtroppo non può contare su squadre di altissimo livello».
IL FUTURO Elisa Togut adesso è completamente assorbita dal ruolo di moglie e mamma ma sembra ovviamente impossibile che lei e il volley cui tanto ha dato in tutti questi anni possano avere strade differenti in futuro.
Tornerà a esserci la pallavolo nel suo domani? «Chi ha tanta esperienza alle spalle di ottimo livello credo possa dare molto, non me la sento di escludere un mio impegno in futuro ma preferisco prendermi i miei tempi e in questo momento mi dedicherò alla famiglia».
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