Trieste, il killer in carcere non ricorda nulla e legge la Bibbia

Nel 2018 il killer si era lanciato in auto sulla barriera dell’aeroporto a Monaco. Il suo avvocato: «Non ricorda di aver ucciso i due poliziotti»
Foto Bruni Trieste 08.10.2019
Foto Bruni Trieste 08.10.2019

TRIESTE In carcere l’assassino dei due poliziotti «legge la Bibbia». E «non sa», così dice, della loro morte. Non sa di quelle due giovani vite che ha spento con una raffica di pallottole a bruciapelo.



Sono queste le parole di Alejandro Augusto Stephan Meran, il ventinovenne dominicano che venerdì ha ucciso in Questura a Trieste gli agenti o,Pierluigi Rotta e Matteo Demeneg sparando poi su altri otto poliziotti. Alejandro Augusto ieri ha incontrato per la prima volta il suo nuovo legale di fiducia, l’avvocato Francesco Zacheo.

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Ma c’è di più sul conto dell’assassino, incensurato in Italia e titolare di una carta di soggiorno. Un anno fa, quando il criminale viveva in Germania, si era lanciato a bordo di un’auto contro la barriera di sicurezza dell’aeroporto di Monaco. E quando la Polizia tedesca lo aveva fermato, il dominicano vaneggiava parlando di «Gesù».



Alejandro Augusto è in cella da un paio di giorni, dopo il ricovero all’ospedale di Cattinara per curare la ferita all’inguine rimediata nel conflitto a fuoco con la Polizia. È stato inoltre interrogato in Procura.

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Foto Bruni Trieste 08.10.2019


La visita dell’avvocato Zacheo al Coroneo è durata una quarantina di minuti. All’uscita il legale si è intrattenuto brevemente con i giornalisti. Alejandro Augusto Stephan Meran «è in uno stato confusionale totale – ha spiegato Zacheo – quello che è successo è di una gravita inaudita, è talmente confuso che neanche si ricorda. Mi ha detto che sta leggendo la Bibbia».

Stando a quanto riferito dal legale, il ventinovenne dominicano non si sarebbe ancora reso conto della tragedia di cui è responsabile. «Le ha chiesto dei due agenti uccisi?», ha incalzato a un certo punto una giornalista della Rai rivolgendosi all’avvocato. «Questo glielo ho detto io – è stata la risposta del legale – neanche sapeva che sono morti».

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Le indagini di questi giorni si sono concentrate sui trascorsi dell’assassino e, soprattutto, sul suo disagio psichico. Il dominicano, come venuto a galla da più fonti, nel periodo in cui si trovava in Germania era stato preso in carico da un centro di salute mentale. Era in trattamento, anche farmacologico, dopo un episodio di cui era stato protagonista a Monaco. La vicenda, come racconta il quotidiano tedesco bavarese “Merkur”, risale a novembre dell’anno scorso: Alejandro aveva rubato un’Audi parcheggiata per tentare di raggiungere l’aeroporto. E con l’intenzione – così pare – di prendere un volo per la Repubblica Dominicana, il suo Paese di origine. Lo straniero aveva sfondato una barriera irrompendo nell’area di sicurezza dello scalo. Era stato poi fermato e portato in una struttura psichiatrica.

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«I problemi psicologici (del fermato, ndr) rendono impossibile un interrogatorio», si legge nell’articolo di giornale, che cita un portavoce della Polizia tedesca. «L’uomo – prosegue l’articolo – ha espresso pensieri confusi su una missione per Gesù». Alejandro Augusto Stephan Meran sarebbe stato poi ricoverato in un ospedale psichiatrico.

Tutti elementi che gli investigatori stanno ora cercando di mettere insieme per tratteggiare con precisione il passato del dominicano. «Prendeva farmaci, ho documenti», ha affermato ancora ieri l’avvocato parlando ai giornalisti. «Ha qualcosa il ragazzo, ma lo dobbiamo provare. Abbiamo documentazione medica, cartelle dell’ospedale».

Ieri il ventinovenne dominicano è apparso «confuso, in agitazione», ha rilevato il legale. «Non si fa quello che ha fatto se non si hanno problemi psicologici», qualcosa che Alejandro «manifesta da tempo».

Il legale ha reso noto che sta già cercando documenti e testimonianze in Germania che consentano di conoscere il passato del giovane straniero quando viveva in Baviera. «Se li troviamo – ha annunciato l’avvocato – andrò lì a prenderli». —


 

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