Trieste, l’addio di Foto Morelli dopo un secolo di scatti

TRIESTE Un altro pezzo della storia del commercio triestino se ne va. Il 31 dicembre chiude Foto Morelli, negozio e laboratorio di immagini nato nel 1918. Tre i punti vendita sorti a inizio secolo, in viale XX Settembre, in via Imbriani e l’ultimo, negli anni Venti, in via Settefontane, l’unico rimasto, che si prepara ad abbassare le saracinesche a fine mese.
Qui sono passati migliaia di militari, dagli anni ’20 agli anni ’70, per realizzare scatti da mandare alle famiglie lontane, tanti i ritratti immortalati anche dal fondatore Luigi Morelli a centinaia di bimbi piccoli e a moltissime classi di scuole cittadine. Suoi anche gli scatti di parecchi emigranti che nel dopoguerra lasciarono Trieste per cercare fortuna in America o in Australia.
«Ho deciso di chiudere a causa della pressione fiscale, diventata ormai insostenibile, e anche per semplice stanchezza – spiega la titolare e nipote del fondatore Elena Morelli, che gestisce il negozio insieme alla figlia Roberta Cividin –. Non è una scelta che si fa in modo facile, perché i ricordi sono tanti, ma è il momento di fermarsi».
Da quando è apparsa la scritta che annuncia la chiusura, sono tanti i clienti che arrivano in via Settefontane, anche per un saluto o per esprimere il proprio rammarico per la notizia. «Quali sono i momenti che ricorderemo con maggior piacere? Tra i periodi più belli i tanti militari che scendevano dalla caserma di via Rossetti e venivano da noi per foto ricordo da spedire a casa, dalla famiglia. Avevamo anche un camerino a loro dedicato, con divise pulite e stirate, dove potevano cambiarsi. Non esistevano Internet e i telefonini e le immagini inviate ai parenti raccontavano la vita di quei ragazzi. Tra i periodi più fiorenti, poi, sicuramente gli anni ’80, quando i triestini stampavano moltissimi rullini e quando abbiamo realizzato servizi fotografici per una lunga serie di matrimoni».
Elena Morelli torna indietro nel tempo, anche attraverso i ricordi tramandati negli anni dai familiari. «Il negozio ha vissuto anche momenti difficili, ad esempio durante la seconda Guerra Mondiale, siamo sopravvissuti grazie al baratto – ricorda – portavano uova e altri generi alimentari in cambio dei nostri servizi.
Ma ci sono stati anche attimi che a mio nonno evocavano grande emozione, come gli scatti realizzati nel dopoguerra ai tanti triestini che lasciavano la città, cercando fortuna all’estero, spesso molto lontano. Alcune di quelle foto sono finite su libri storici. Poi negli anni ’60 eravamo conosciuti anche per i servizi realizzati nelle abitazioni private, quando nasceva un bimbo o in occasione dei compleanni, in aggiunta alle foto che per decenni sono state scattate alle classi scolastiche. Sono convinta che la maggior parte delle famiglie triestine abbia almeno un’immagine di Foto Morelli, tra nonni, genitori o figli».
Fino al 31 dicembre il negozio sarà aperto con una vendita straordinaria, con sconti su tutti i prodotti. Dal primo gennaio il locale sarà affittabile, mentre la licenza sarà chiusa. La figlia Roberta Cividin, già attiva nel settore dei grandi eventi e delle cerimonie, continuerà a lavorare come fotografa in modo autonomo. «Sarà un modo – conclude - per portare avanti la passione coltivata per quasi un secolo in famiglia».
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