Trieste, l’aula sta con le lavoratrici delle mense

Passa all’unanimità in consiglio comunale la mozione che impegna il sindaco a vigilare sull’appalto e a garantire tutele per il personale
Il personale in servizio nelle mense comunali alla seduta di ieri sera del Consiglio (foto Silvano)
Il personale in servizio nelle mense comunali alla seduta di ieri sera del Consiglio (foto Silvano)

TRIESTE Le lavoratrici dell’appalto mense “presidiano” il consiglio comunale di Trieste. Decine di dipendenti dell’area incaricata di fornire i pasti nei nidi e nelle scuole comunali si sono accalcate ieri sera sui banchi dell’aula, assistendo attente alla discussione della mozione sugli appalti. Una presenza silenziosa che è valsa da monito per la crisi sindacale in corso, nata dopo che la vincitrice del secondo lotto (la milanese Dussmann) ha annunciato tagli pesanti agli orari di lavoro.

A Trieste lo sciopero inasprisce il “caos mense”
Una bambina durante l'ora del pasto

Una delegazione di lavoratrici ha esposto il problema al consiglio, assieme ai sindacati, durante una riunione dei capigruppo. In origine dovevano approdare in aula due mozioni, di Forza Italia e Sel. Al loro posto è arrivata in consiglio una terza mozione, firmata da tutti i capigruppo e poi approvata con voto unanimemente a favore.

La mozione impegna il sindaco a far sì che i prossimi capitolati contengano la clausola di salvaguardia sociale comprensiva del mantenimento della qualità lavorativa. Impegna inoltre la giunta a fare pressioni sulla Dussmann per migliorare la condizione di reddito delle lavoratrici, a effettuare controlli puntuali sulla qualità dell’appalto e in caso a verificare se vi siano le condizioni di non proseguire nell’appalto.

La Dussmann «pronta al dialogo»
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Questo il parere di Everest Bertoli (Fi): «Se la Dussmann rimarrà sulle sue posizioni, noi quel contratto non lo dobbiamo firmare difendendo la scelta in tutte le sedi». Così Marino Andolina (Fds): «In certe condizioni è obbligatorio ribellarsi. Un’ipotesi è uno sciopero che metta in difficoltà la ditta e consenta al Comune di rescindere il contratto».

Ha commentato Marino Sossi (Sel): «In capitolato ci si è premurati di sottolineare che dovevano esserci prodotti biologici e a chilometro zero, ma ci si è dimenticati di tutelare le lavoratrici. Quell’appalto era sbagliato e ora dobbiamo capire come resistervi».

Slitta al 18 febbraio il nuovo appalto mense

Ha detto Paolo Rovis (Tp): «Il Comune dovrebbe tutelare i cittadini, dice lo Statuto. In questo caso ha curato le casse comunali e non gli interessi dei lavoratori». Così Marco Toncelli (Pd): «Continueremo a verificare tutto il possibile ma non promettiamo l’impossibile. Attendiamo gli esiti del ricorso, non giochiamo sulla pelle dei lavoratori».

Questo il parere di Carlo Grilli (Civica): «Credo che soltanto l’impegno del sindaco possa garantire una soluzione o una svolta a questa triste vicenda». Così Lorenzo Giorgi (Pdl): «Difficilmente la Dussmann soddisferà il cliente, il Comune, attraverso simili angherie sui nostri concittadini».

Il 18 di febbraio si terrà l’udienza al Consiglio di Stato sul ricorso avanzato dal precedente gestore Cir Food.

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