Trieste: Marina San Giusto, torna la maxiterrazza

Nuova gestione sotto i fratelli Spina. A breve l’apertura del “Caffè Piazza Venezia” mentre chiude la “Trattoria dei No”
Una veduta dalla Terrazza di Marina San Giusto (Foto Silvano)
Una veduta dalla Terrazza di Marina San Giusto (Foto Silvano)

TRIESTE Chi apre, chi chiude, chi diversifica. Sta a vedere che la vera movida triestina è quella dei gestori? Inquieti, indomabili, sempre pronti a rimettersi in gioco anche dopo avventure non esaltanti. Il primo risultato, ovviamente, è un panorama di serrande tirate su o giù che lascia basiti. Il secondo l’arrivo di nuove aperture, locali luccicanti dalle tipologie più varie.

Incominciamo dalle buone notizie. I fratelli Spina, quelli noti in città fondamentalmente per il “Colonial”, fanno il passo pieno nella ristorazione insediandosi al Marina San Giusto, splendida location sul bordo del mare ma mai decollata appieno. In realtà le novità sono duplici, perchè il loro sbarco coincide anche con la riapertura della terrazza superpanoramica.

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Una veduta del Marina San Giusto

Come spiega uno dei titolari, Luciano Spina, però, «non sara' una discoteca , ma un Lounge Bar, anche a causa dei limiti comunali troppo restrittivi quanto a orario. La musica all'aperto, quindi, dovra' essere spenta alle 23 infrasettimanalmente, alle 24 il venerdi e all' 1 il sabato e i prefestivi».

Nel ristorante, cucina del pesce nostrano, senza calcare troppo sul prezzo, da venerdì anche in terrazza, col valore aggiunto di essere realmente uno dei pochi posti “sul mare”.

Non sarà l’unica avventura estiva degli Spina. A due passi, in piazza Venezia, indicativamente in agosto aprirà infatti il “Caffè Piazza Venezia”, recuperando un foro storico. «Ha addirittura il vincolo monumentale - sospira Spina - per cui dobbiamo andare cauti persino sugli arredi. Ma riaprendolo ripristineremo un foro che esisteva già nell’800 come antico caffè, nell’allora piazza Giuseppina, e che nel secondo dopoguerra, con gli americani, divenne dancing e poi magazzino di vernici». Sul tipo di offerta Spina ha le idee chiare. «Penso a un bistrot, a un bar con ristorante e snack veloci ma anche apericena a base di carne e poi musica d’ambiente...».

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Per una serie di fori che aprono, ce n’è anche uno che ha chiuso a sorpresa. Portone sbarrato da un po’ di tempo alla “Trattoria dei No”, in piena Cittavecchia. La sua bella area all’aperto è stata affittata dal vicino “Petes”, l’interno è tristemente vuoto. Pochi affari? Macchè, il contrario, giura l’ultimo gestore, Franco Zulian. «Un paio di settimane fa - racconta - dopo un martedì pieno di lavoro mi sono guardato con mia moglie e abbiamo detto: e se mollassimo? Troppo stress...». Non sarà, la sua, un’uscita tout court dalla ristorazione. A breve aprirà una gastronomia in piazza Hortis, vicino a Siora Rosa. «Cucineremo comunque per la gente, con piatti anche vegani e vegetariani, ma in maniera molto più rilassata».

Sempre in zona, in via del Pane ha aperto recentemente Km 0, posto di aperitivi e stuzzichini che assicura di tenere fede, negli approvigionamenti, al nome, mentre si attende sempre, in via Torino l’apertura dell’ultimo locale in divenire, quello del Gruppo 040 che prenderà il posto dell’ex gommista e assicura sorprese.

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