Trieste, pensionato invalido: «Morto a causa della caduta dal bus»

La perizia disposta dal pm sul corpo del'uomo precipitato dalla pedana accusa i due meccanici indagati
Un disabile mentre sale per mezzo della pedana su un bus in una foto d’archivio
Un disabile mentre sale per mezzo della pedana su un bus in una foto d’archivio

TRIESTE Arturo Zinno, pensionato di 71 anni invalido al 100%, è morto per le conseguenze della caduta dall’autobus della Trieste Trasporti. È la conclusione della perizia che il medico legale Carlo Scorretti ha effettuato, per conto del pm Federico Frezza, sul corpo dell’anziano rimasto vittima di un incidente accaduto il 9 giugno nelle vicinanze di via Grego su un autobus della linea 37. Ed è una conclusione che complica la posizione dei due meccanici, dipendenti della Trieste Trasporti, indagati per omicidio colposo: Flavio Gosdan e Antonio Larotella.

I due meccanici, lo scorso giugno, erano intervenuti in soccorso all’invalido dopo che la rampa d’accesso per i disabili, l’unico mezzo per far salire sull’autobus un uomo in sedia rotelle, si era bloccata per un guasto. L’anziano, che viaggiava con la moglie Maria, era rimasto “prigioniero” della 37. Gosdan e Larotella, chiamati sul posto, erano riusciti a sbloccare la rampa ma quell’apparecchiatura che funziona come una sorta di ascensore dal piano stradale al pavimento del bus all’improvviso era andata in tilt. L’invalido, a causa del contraccolpo, era caduto in avanti ed era rotolato rovinosamente a terra.

Trieste, morto dopo la caduta dal bus: due indagati
sterle presentazione in p.zza della borsa dei nuovi automezzi pubblici con ingresso per disabili

A soccorrerlo immediatamente erano stati gli stessi addetti che, assieme alla moglie, lo avevano rimesso sulla carrozzina. Zinno era quindi stato trasportato all’ospedale di Cattinara dove una radiografia aveva evidenziato la frattura del femore. Dopo una decina di giorni l’anziano era stato dimesso ma poi le sue condizioni erano peggiorate. Il 29 giugno era stato nuovamente ricoverato e pochi giorni dopo il suo cuore aveva ceduto. A quel punto l’avvocato Claudio Giacomelli che assiste i familiari del pensionato aveva presentato un esposto e, a luglio, era stata avviata l’indagine.

Ora la perizia del medico legale, chiesta da Frezza, afferma che le cause della morte di Zinno sono dovute all’incidente sull’autobus. «Sussiste - scrive, infatti, il consulente tecnico del pm - un nesso causale tra la caduta occorsa dalla rampa dei disabili dell’autobus della Trieste Trasporti e il decesso di Arturo Zinno». La perizia, effettuata come accertamento tecnico non ripetibile e dunque utilizzabile senza contraddittorio nelle varie fasi processuali, conferma l’ipotesi dello stesso pm Frezza, secondo la quale sussiste una correlazione tra la caduta dalla rampa dell’invalido e il deterioramento delle sue condizioni di salute, sino alla morte.

A conclusioni diametralmente opposte giunge invece la perizia del medico legale Alessandro Peretti che è il consulente della difesa rappresentata dall’avvocato William Crivellari. Quella perizia evidenzia una «repentina evoluzione peggiorativa» del pensionato giunto a Cattinara con la frattura del femore. Ma rileva anche che Zinno «si è autodimesso dall’ospedale». E che «non sussiste alcun nesso causale» tra la caduta e la morte. Si profila battaglia in aula.

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