Trieste, rapina in viale Miramare: nessun filmato del raid

L’ufficio Allianz non ha telecamere di videosorveglianza e in zona non ce ne sono Il titolare: «Nonostante lo choc si va avanti». La solidarietà di clienti e negozianti
Lasorte Trieste 19/09/17 - Viale Miramare, Agenzia Allianz
Lasorte Trieste 19/09/17 - Viale Miramare, Agenzia Allianz

TRIESTE Emergono nuovi dettagli sulla rapina dell’altro giorno all’ufficio Allianz di viale Miramare. Uno zainetto nero sulle spalle del rapinatore. Un giubbino bianco indossato dallo stesso. Ma soprattutto alcune parole che avrebbe detto: «Dammi tutti i soldi. Darli via fa male, ma questa fa molto più male», sembra abbia ringhiato l’uomo senza tradire particolari accenti, puntando la canna della pistola alla testa dell’impiegata. Sbattendo poi l’arma sulla scrivania dell’ufficio. Pochi sprazzi di ricordi. Frammentari.

 

Trieste, rapina a mano armata negli uffici Allianz di viale Miramare


C’è comunque il desiderio di normalità all’agenzia Allianz di viale Miramare dopo quanto accaduto. Barbara, l’impiegata minacciata con la pistola, è tornata regolarmente al lavoro. Malgrado lo choc. Sorriso sulle labbra, gentilezza. Clienti che entrano nell’ufficio anche solo per dare la loro solidarietà. E c’è pure chi telefona per qualche parola di conforto. «Abbiamo ricevuto centinaia di telefonate da parte di persone che hanno saputo quanto ci è capitato». A parlare è Francesco Pasetto, sguardo gentile e accento veneto. Da nove anni a Trieste a gestire un’agenzia con la collaborazione di altre due dipendenti, che ha fatto della cortesia verso i propri clienti una bandiera da esporre. Mentre risponde alle domande, Pasetto continua a stringere mani di persone che si avvicinano. Clienti, conoscenti. Semplici abitanti della zona che hanno letto la notizia. «Malgrado tutto quello che abbiamo passato, soprattutto Barbara che ha vissuto in prima persona questa triste vicenda, siamo riusciti a trovare la forza di andare avanti – continua Pasetto –. Barbara, puntuale come sempre, ha trascorso la mattinata lavorando regolarmente, ringraziando i tanti che venivano a portarci la loro solidarietà. Siamo ancora feriti psicologicamente per quanto accaduto, ma andiamo avanti».

 

Il poker dell’uomo con il berretto
Silvano Trieste 17/06/2017 Il Tabacchino di Largo Pestalozzi, rapinato giovedi'

 

Non ci sono immagini della rapina. L’agenzia assicurativa non ha telecamere al suo interno. «Non ce n’è mai stata la necessità, fino a poco tempo fa questa era una zona tranquilla. Ma adesso abbiamo paura – aggiunge il titolare dell’agenzia –. Con i tanti negozianti della zona che sono venuti a darci conforto, abbiamo deciso di investire in sicurezza. Probabilmente nel giro di qualche settimana faremo installare un impianto di videosorveglianza in tutta la via». In quel tratto c’è una sola telecamera, in prossimità del numero 9. Ma si è scoperto essere guasta, lasciata lì solo come deterrente. Visti i fatti, non è bastato. «I commercianti del rione sono d’accordo. Siamo grati alle forze dell’ordine. Grazie agli agenti di polizia che sono intervenuti nel giro di un battito di ciglia e che ci hanno dimostrato un’umanità incredibile. Ma non può esserci un poliziotto dietro ogni angolo», conclude l’uomo.

Così Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap: «C’è bisogno di far conoscere maggiormente al mondo politico i problemi e le difficoltà delle forze dell’ordine, solo così si potrà migliorare l’apparato di sicurezza che ormai non soddisfa più le aspettative della gente onesta. L’ennesima rapina e i continui fatti di cronaca sembrano smentire le statistiche che danno in calo alcuni reati a Trieste e nel Paese».

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