Trieste, semestre di tenuta per i conti di Hera: bene il Nordest

TRIESTE. Semestre di sostanziale tenuta e di lieve miglioramento per i conti di Hera, la seconda multiutility nazionale, controllante della triestino-padovana-udinese AcegasApsAmga. Controllata nordorientale che, come vedremo, ha contribuito in maniera positiva al generale andamento della capogruppo.
Come sottolineano il presidente Tomaso Tommasi di Vignano e l’a.d. Stefano Venier, i risultati sono soddisfacenti, soprattutto in considerazione di un quadro economico ancora incerto e a una serie di fattori - a vario titolo - frenanti: minori ricavi nei servizi “regolati”, cali di prezzo delle materie prime, mitezza invernale. Piazza Affari ne sembra convinta e chiude con il titolo a 2,50 euro, avanti dell’1,54% rispetto alla seduta precedente.
I principali indicatori di Hera presentano il segno “più” e l’ingente indebitamento, invece, quello “meno”. Vediamoli in sintetica rassegna con il consueto raffronto con il periodo gennaio-giugno dello scorso anno. Scendono del 2,7% i ricavi a 2152,7 milioni di euro. Si rafforza il margine operativo lordo del 2,4% a 470,1 milioni. Aumenta del 5,1% a 257,4 milioni il reddito operativo, agevolato da ragioni finanziarie, che vanno dal minor indebitamento all’efficienza sui tassi.
L’utile netto cresce dell’11,1% a 128,2 milioni, approfittando di un minor carico fiscale. Si diceva della posizione finanziaria netta, che cala di circa 25 milioni a quota 2624, «grazie al buon andamento del capitale circolante» spiega la nota diffusa dall’azienda. Investimenti secondo piano industriale: 157,2 milioni, con forte incidenza del ciclo idrico e dell’area gas.
Roberto Gasparetto, direttore generale di AcegasApsAmga, fornisce alcune cifre per documentare la favorevole spinta arrivata da Nordest alla capogruppo: l’utile semestrale della controllata è di 16,2 milioni e migliora di 2,3 milioni il risultato dello stesso periodo dello scorso anno.
Buono anche l’andamento del margine operativo lordo, che si assesta a 64,2 milioni. Dato inferiore allo scorso anno in quanto sconta lo scorporo dei termovalorizzatori: ma se si sommano i due risultati - spiega Gasparetto - il “mol” complessivo migliora di circa 3 milioni.
Che il semestre non sia stato facile, lo si può verificare in base alla tendenza della marginalità nei quattro settori su cui s’impernia l’attività di Hera: il “mol” del gas passa da 172,5 a 162 milioni; il “mol” del ciclo idrico flette da 107,6 a 106,6 milioni; il “mol” dell’ambiente cala da 119,8 a 116,5 milioni. L’unico risultato positivo riguarda l’energia elettrica, dove il margine operativo balza da 49,6 a 76,3 milioni: revisione dei trattamenti riguardo gli investimenti ed espansione della clientela sono le chiavi di lettura.
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