Trieste, telecamere anticrimine su tutti gli autobus

La Trieste Trasporti ha indetto una gara d’appalto da tre milioni di euro per «accrescere i controlli» a bordo dei 271 mezzi e del tram di Opicina
Il tram di Opicina in una foto d’archivio
Il tram di Opicina in una foto d’archivio

TRIESTE I borseggiatori, i balordi e le mano lunghe sono avvertiti. C’è un occhio che li spia. Sempre e costantemente. Perché anche tutti gli autobus, tram di Opicina inclusi, saranno dotati di telecamere. La Trieste Trasporti ha appena indetto una maxi gara d’appalto per installare sistemi di videosorveglianza a bordo dei bus della città.

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La gara scade il 7 giugno e, considerando i tempi amministrativi e di fornitura, nel giro di qualche mese vedremo i nuovi dispositivi a bordo. Si tratta di un investimento di ben tre milioni dI euro che tocca l’intera flotta della società. Dunque le 271 corriere e i 6 tram storici.

Il motivo? La sicurezza dei cittadini e degli autisti. Sono svariati i casi di furti, molestie e aggressioni, alcuni noti e altri meno, avvenuti negli ultimi anni durante le abituali corse urbane. Le telecamere serviranno a scoraggiare chiunque si comporta male o, almeno, a individuare facilmente i responsabili.

Per la Trieste Trasporti è una vera e propria svolta. «La fornitura e l’installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza a bordo di tutti i mezzi della società rientra nell’ambito degli investimenti effettuati costantemente dall’azienda per migliorare la qualità del servizio», conferma Giovanni Longo, presidente di Trieste Trasporti spa. «In questo contesto abbiamo avviato in questi giorni una procedura di gara pubblica che rientra all’interno di un piano di innovazione tecnologica del valore complessivo di circa tre milioni di euro».

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È dall’anno scorso che l’azienda ha iniziato a sperimentare i nuovi dispositivi; diciotto i mezzi interessati finora. Si procedeva a rotazione. Un test che ha portato i suoi frutti, vista l’entità dell’operazione, è che è già risultato utile per individuare ladri e malintenzionati.

«L’investimento - annota il manager - si concretizzerà con l’acquisizione e l’installazione di dispositivi con le caratteristiche tecniche più avanzate offerte oggi dal mercato ed è finalizzato principalmente all’accrescimento della sicurezza a bordo dei mezzi aziendali adibiti al trasporto pubblico, sia per i passeggeri sia per i dipendenti dell’azienda. Siamo orgogliosi di mettere sempre a disposizione dei nostri clienti mezzi efficienti, ecologici e più sicuri».

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I tempi dell’intera procedura non sono stati ancora definiti con esattezza ma, stando al capitolato di gara, la procedura dovrà concludersi entro un anno. I dispositivi «rispetteranno tutti i protocolli a garanzia di quanto prescritto dalla normativa sulla privacy», precisa il bando. Il progetto è finanziato dalla Regione, in collaborazione con Prefettura e Comune.

Chi si aggiudica il prestigioso appalto dovrà dare una serie di garanzie sulla competenza in materia: dovrà dimostrare di aver già eseguito «almeno una fornitura analoga applicata in un contesto di trasporto pubblico locale e riferita a un appalto unico di almeno cinquanta veicoli», secondo quanto prevede l’appalto.

Gli impianti che saranno installati dovranno inoltre assicurare la copertura visuale di tutto l’autobus, ma con esclusione della cabina del conducente. Ragioni di privacy. Il materiale sarà dotato di sistemi antimanomissione e oscuramento. Nessuno, insomma, potrà fare il furbo.

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Gli impianti saranno in grado di collegarsi direttamente con la centrale operativa. Questo solo per circostanze davvero problematiche. Emergenze, insomma. Funziona così: se un malintenzionato inizia a importunare i passeggeri, l’autista non deve far altro che premere un pulsante posizionato nella sua cabina di comando e allertare i colleghi alla base. I quali, a loro volta, potranno chiamare le forze dell’ordine.

In caso di furto, invece, le vittime avranno la possibilità di visionare il materiale registrato per pizzicare i responsabili. Questo, tuttavia, solo su autorizzazione di carabinieri e polizia perché, sempre per motivi di privacy, il personale della Trieste Trasporti non può accendere autonomamente ad alcun dato.

Le immagini restano in memoria tre giorni. I sistemi di videosorveglianza, fa sapere la Trieste Trasporti, non hanno nulla a che vedere con i controlli per il rispetto della nuova legge regionale che consente ai viaggiatori di portare a bordo cani e gatti. E nemmeno chi fa il furbo e non paga il biglietto: per questo ci sono sempre i controllori.

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