Troppi Camargue alla Cona: sette all’asta

STARANZANO. Si riduce la colonia dei cavalli Delta-Camargue all’Isola della Cona, in vista di un radicale rinnovamento della colonia equina che pascola nell’area naturalistica.
Il Comune di Staranzano, capofila dell’Ente gestore della Riserva naturale regionale della Foce Isonzo (assieme a San Canzian, Fiumicello e Grado), ha comunicato che mette in vendita a privati 7 cavalli sui 23 attualmente presenti alla Cona.
Nella lista di partenza ci sono: U1( nato nel 2008) e Delta (2013) stalloni interi per la riproduzione, Vento (2009), Auro (2010) e Cielo (2012) maschi castrati, e due femmine, Brina (2011) e Cincia (2012).
La decisione di alienare i cavalli è stata presa collegialmente tra la cooperativa Rogos, che gestisce la Riserva, il Comune e su indicazione anche della Sbic, la stazione Biologica dell’Isola della Cona. L’obiettivo è di avere soprattutto una gestione più razionale del “sistema pascolo” e un equilibrio nel programma della biodiversità dell’area protetta, oggi messo in difficoltà da un eccessivo pascolamento degli animali che potrebbero mettere in forse la vegetazione già dalla prossima primavera.
La cessione avverrà secondo le condizioni e modalità contenute nella bozza d’avviso dell’asta pubblica. Per la vendita dei Camargue, che sono un bene dello Stato, esistono alcune regole da rispettare. Gli animali non sono macellabili. Viene indetta un’asta pubblica con offerte a buste chiuse (si può acquistate anche più di un cavallo) che partirà dal 15° giorno di esposizione all’albo della delibera datata 20 novembre.
L’asta si svolgerà in base al “Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato” per mezzo di un’offerta segreta da confrontarsi, poi, con il prezzo massimo o minimo indicato in una scheda segreta dell’amministrazione comunale. Come è già capitato in altre occasioni, il Comune ricorda che le vendite di cavalli non vengono effettuate per fare cassa, in quanto il ricavato verrà investito per favorire una gestione più equilibrata degli animali, visto che con un numero maggiore di cavalli, la spesa diventa onerosa per il loro mantenimento.
«Sono una bella attrazione per i visitatori – dichiara la vicesindaco Erika Boscarol – specie nelle escursioni estive. Quelli addestrati hanno un carattere mite, sono addomesticati e preparati per essere cavalcati. Però se sono tanti, si corre il rischio di non poter assicurate a tutti un’adeguata assistenza. Chi partecipa all’asta deve garantire una qualità di vita all’aria aperta e non solo al chiuso in una stalla».
Per il direttore della Sbic, Fabio Perco dovrebbero essere non più di 20 i Camargue alla Cona. «Non abbiamo aree gigantesche di pascoli per tutto l’anno – afferma - tranne in primavera quando cresce una maggiore vegetazione. In quel caso per un periodo sono presenti alcuni bovini che mangiano l’erba che cresce abbondante».
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