Truffa sui fondi regionali, indagato de Polo

Il presidente Alinari accusato di avere usato per un’altra mostra soldi destinati all’iniziativa triestina

Lei è indagato per truffa e malversazione. Si presenti, se lo ritiene, agli uffici della Procura della Repubblica per essere interrogato».

Il pm Federico Frezza ha inviato un “invito” di questo contenuto a Claudio de Polo Saibanti, il presidente triestino della Fondazione Alinari, la prestigiosa istituzione impegnata nella gestione degli archivi fotografici di interesse storico-artistico. Cinque milioni di immagini raccolte in più di 150 anni di attività.

Claudio de Polo da tempo è coinvolto nell’inchiesta nata dal mai realizzato museo dell’immagine virtuale che doveva sorgere a Campo Marzio grazie ai 600mila euro versati alla Fondazione Alinari dall’amministrazione regionale tra il 2006 e il 2009. Secondo l’inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza, de Polo ha destinato parte di queste ingenti somme a scopi diversi ed estranei alle finalità previste dal contributo regionale. La Procura gli contesta l’aggravante di aver procurato alle casse pubbliche un danno ingente, superiore ai 410 mila euro.

L’inchiesta avviata da almeno cinque mesi ha messo impietosamente a fuoco che con i soldi ottenuti dalla nostra Regione, la Fondazione Alinari ha organizzato una mostra in una località che si affaccia al Tirreno. Poi, secondo l’accusa, le fatture collegate all’organizzazione di questa mostra sono state inserite nel rendiconto presentato alla nostra Regione che le ha regolarmente pagate come se i soldi fossero stati usati per una iniziativa del Museo dell’immagine di Campo Marzio, peraltro mai nato.

Claudio de Polo, in una memoria difensiva, ha ammesso che parte di queste fatture che gli avevano consentito di incassare dalla nostra Regione 120 mila euro, non erano collegate a una manifestazione svoltasi al Museo di Campo Marzio, peraltro inesistente, ma a un’altra rassegna svoltasi fuori regione. In sintesi l’incasso dei 120 mila euro sarebbe frutto di un errore compiuto dagli uffici della Alinari. Una madornale svista che è emersa solo grazie all’avvio dell’indagine, innescata da un’interrogazione presentata alla Giunta dal consigliere dei Cittadini-Libertà civiche Pietro Colussi. Secondo il pm Federico Frezza, Claudio de Polo ha usato artifici e raggiri presentando, in ogni anno dei quattro previsti dalla legge, un rendiconto supportato da fatture in parte non inerenti allo scopo previsto dalla legge. In questo modo avrebbe ingannato la Regione.

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