
Sciopero generale per Gaza, a Udine i bambini e i ragazzi si ritrovano in piazza Primo Maggio
Venerdi di stop anche in Friuli Venezia Giulia per lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati proclamato da Cgil e Usb
Treni e bus cancellati o in ritardo, lezioni che saltano a scuola, visite non urgenti e interventi programmati in sanità a rischio slittamento. Venerdi di stop anche in Friuli Venezia Giulia per lo sciopero generale nazionale (qui la diretta) di tutti i settori pubblici e privati proclamato da Cgil e Usb.
Da Trieste a Venezia, le foto di tutte le manifestazioni pro Palestina a Nordest










«Per Gaza e per la Flotilla», ribadisce Michele Piga. «L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini rappresenta un fatto di gravità estrema – sottolinea il segretario della Cgil Fvg –. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali». In regione lo sciopero sarà accompagnato da varie iniziative di mobilitazione, che già giovedì sera hanno visto protagonisti i sanitari, con i flash-mob pro Palestina in programma in oltre 100 ospedali italiani, tra cui Cattinara a Trieste, ma anche Gorizia, Monfalcone, Udine, Pordenone e San Vito al Tagliamento.
Il corteo dei ragazzi in Piazza Primo Maggio
Una lunga bandiera della Palestina, stretta tra le mani, per dire basta al genocidio a Gaza. Per lo sciopero generale non sono scesi in piazza solo i lavoratori ma anche loro: i bambini e i ragazzi delle scuole di Udine. Un centinaio di studenti, infatti, si sono dati appuntamento in piazza Primo Maggio a Udine con gli insegnanti
A Udine
Non volevano provocare, i manifestanti ritrovatisi ieri sera, per esempio, fuori dallo stadio Friuli, bensì forzare una mano che spinge, sempre di più, verso la condanna a Benjamin Netanyahu. Verso l’annullamento del match fra Italia e Israele del prossimo 14 ottobre in programma proprio sul manto erboso di piazzale Argentina. Su quella piazza, le bandiere della Palestina han garrito svettando su un cielo terso, mosse dal vento della protesta: 400 le persone che si sono ritrovate lungo la discesa d’ingresso delle corriere allo stadio, lato curva Nord. Presenti giovani, anche giovanissimi, e adulti, i volti distesi, gli sguardi però decisi. A svettare, fra loro tutti, uno striscione: «Dalle piazze agli stadi, blocchiamo tutto».
E in effetti qualche disagio c’è stato, anche per i giocatori dell’Udinese reduci dall’allenamento pomeridiano, rimasti imbottigliati nella zona dello stadio. L’esempio lo dà un ragazzo, la sua voce rafforzata da un megafono: «Abbiamo scelto questo luogo simbolo e il motivo è chiaro. Si è fermata una missione umanitaria con un atto di pirateria compiuto in acque internazionali. La nostra città ospita una Nazionale composta da giocatori che sostengono il genocidio di Israele. Questa partita non si deve giocare» . Applausi generali. Poi il grido, «Palestina libera», ripetuto una, due, idealmente tante volte quanti sono i civili che fin qui hanno perso la vita lungo la striscia di Gaza.
A Pordenone
A Pordenone sono state due le manifestazioni ieri pro Palestina. La prima, nel tardo pomeriggio, si è svolta in piazzetta Cavour, nel cuore della città: a promuoverla il Comitato per la Palestina di Pordenone guidato da Amer Hasan, docente che è anche il portavoce della comunità palestinese in Friuli Venezia Giulia.
All’iniziativa hanno aderito diverse sigle. Presenti circa 250 persone: non si sono registrati momenti di tensione. Bandiere della Palestina e della pace, cartelli che inneggiavano alla Flotilla e decine di barchette di carta, con i colori della Palestina, adagiate a terra. L’obiettivo del presidio era «cercare di fare pressione dal basso nei confronti delle istituzioni – ha spiegato Hasan prima dell’inizio della manifestazione –, sensibilizzando la popolazione su quella che è la tragedia palestinese».
Lo stesso docente ha aperto gli interventi. «Siamo qui – ha detto – perché hanno fermato la Flottilla, che doveva liberare Gaza da un assedio che dura da vent’anni. Questa volta, dopo i tentativi degli ultimi mesi e ancora prima degli scorsi anni, 50 navi sono arrivate a una distanza mai raggiunta prima. Israele continua a violare il diritto internazionale». «Ci appelliamo – ha aggiunto Hasan – alla società civile e alle istituzioni: facciamo pressione dal basso per sensibilizzare l’opinione pubblica. Sono già state sfollate 700 mila persone».
In serata, invece, fuori dagli ospedali di Pordenone e San Vito al Tagliamento, si sono tenuti i flash mob organizzati dalla rete nazionale DigiunoGaza “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”: circa 150 i presenti. Una manifestazione realizzata in contemporanea in tutta Italia, durante la quale sono stati letti i nomi dei «1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza sono negli ultimi due anni», hanno detto i promotori del presidio, che hanno chiesto «pace e giustizia per la Palestina».
Trasporti in sciopero e possibili ripercussioni sulla scuola, oggi, anche nel Friuli occidentale. I docenti del liceo Grigoletti di Pordenone hanno organizzato una giornata di solidarietà per Gaza e per tutte le vittime delle guerre.
A Trieste
Sono circa 4mila i manifestanti che stanno partecipando al corteo promosso a Trieste dalla Cgil con l'Unione degli universitari e della Rete degli studenti medi 'per Gaza e per la Flotilla' in occasione dello sciopero generale. La protesta è partita dal giardino pubblico di via Giulia e sta percorrendo le vie principali della città con arrivo previsto in piazza Oberdan. Tra gli striscioni esposti "Stop massacro a Gaza" e "Non voltiamo lo sguardo - Free Palestine".
Secondo le prime stime della Questura, alla manifestazione stanno partecipando tra le 3.500-4mila persone.
"Dietro a questo sciopero - ha affermato il segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia, Michele Piga alla vigilia della protesta - la richiesta di una reazione finalmente forte e determinata, da parte dell'Italia, dell'Europa e di tutta la comunità internazionale, di fronte alla tragedia che si sta consumando a Gaza. La missione della Flotilla ha rappresentato l'unico reale tentativo di aprire corridoi umanitari per sostenere la popolazione palestinese a fronte dell'inerzia della comunità internazionale". "Quanto al Governo italiano, abbandonare alla propria sorte i lavoratori e i volontari chi viaggiavano su quelle navi è un atteggiamento che viola i principi costituzionali", ha concluso.
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