Un museo della Coca Cola nella rimessa vicino a casa con 9.400 pezzi e rarità

la storia
Matteo Femia / Cormons
Un museo dedicato alla più famosa bibita del mondo. È quello che, in una rimessa accanto alla propria abitazione, ha allestito il cormonese Claudio Iacuz: da anni infatti colleziona lattine di Coca Cola provenienti da tutto il mondo. In tutto la sua raccolta ha superato quota 9400 esemplari, e nessuno in regione ne ha un numero simile.
«Sono tutti di lattine classiche da 33 cc con lo sfondo rosso – precisa – non seleziono per intenderci quelle scure del profilo Light». Una passione, quella per le lattine di Coca Cola, che Iacuz ha da quando è bambino: «Scambio lattine anche con altri collezionisti: la più vecchia è una degli anni Cinquanta, ma ce ne sono alcune davvero particolari». Si, perché oltre alle varietà di vario tipo relative al Natale prodotte in tutto il mondo e a quelle con tema calcistico (i Mondiali, i grandi campioni) e sportivo (non mancano le Coca Cole speciali realizzate dall’azienda di Atlanta in occasione dei vari Giochi Olimpici) ci sono alcune chicche clamorose.
«Possiedo una di quelle realizzate dalla Coca Cola in occasione del primo storico incontro Trump-Kim a Singapore» conferma Iacuz. E poi c’è il pezzo pregiato: «C’è uno dei 250 esemplari Space-Can progettati e prodotti nel 1985 per essere bevuti in assenza di gravità a bordo della spedizione spaziale del Challenger Space Shuttle». Una lattina che esternamente sembra come tutte le altre, ma internamente è un capolavoro di ingegneria, fatta apposta per non disperdere il liquido. Per realizzare questo stock l’azienda spese circa 250 mila dollari dell’epoca. Ma non è tutto: Iacuz possiede infatti anche la lattina realizzata in occasione dell’indipendenza del Ghana nel 1957, quella che festeggiava la prima volta di un Papa in Sudafrica nel 1995, oppure una produzione mai uscita in commercio e davvero particolare. «Si tratta – spiega – di quella prodotta in occasione della partecipazione del Team Usa alle Olimpiadi di Mosca 1980. A quei Giochi, però, gli americani non si presentarono a causa del boicottaggio: e così la lattina ricorda un avvenimento che in realtà non successe mai». La lattina che manca ad una collezione così ricca? «Il mio sogno – confida Iacuz – è quella di riuscire ad averne una fatta in Thailandia in occasione della finale dei Mondiali di calcio di Usa 94: ne realizzarono di due tipi, a seconda di come sarebbe andata la gara contro il Brasile. In commercio poi uscì ovviamente solo quella che festeggiava il trionfo dei verdeoro: quella con la scritta Italia campione del mondo 1994 non venne mai distribuita, ma esiste. Mi piacerebbe riuscire ad averla». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo