Una nuova piastra diagnostica ospiterà la risonanza magnetica

Il Punto nascita del San Polo manterrà le caratteristiche di struttura autonoma, afferente all’Irccs Burlo Garofolo di Trieste. L’obiettivo, nell’ambito della riforma della Regione, è quello di istituire un Dipartimento interaziendale tra l’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi) e l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico materno-infantile triestino.
Il Dipartimento sarà caratterizzato quindi dalla componente medico-clinica propria del Burlo Garofolo, contrassegnata dall’alta specialità, e dalla componente territoriale sviluppata nell’area isontina, a seguito della chiusura del Punto Nascita di Gorizia.
Pertanto, Monfalcone rappresenterà un riferimento integrato per il quale viene garantita l’indipendenza, in grado quindi di continuare ad erogare le prestazioni.
L’aspetto altrettanto significativo è costituito dalla presa in carico della donna dalla gravidanza fino all’assistenza sanitaria del suo bambino, da qui la valenza anche del sistema territoriale sviluppato dal Servizio dell’ospedale di San Polo, per il quale sono stati effettuati importanti investimenti.
Sono gli elementi forniti dall’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, nella prospettiva dell’entrata in vigore della riforma prevista a gennaio 2020. Riccardi chiarisce: «È evidente che l’area materno-infantile di Monfalcone costituisce nell’ambito della riorganizzazione integrata con l’Istituto Burlo Garofolo, un patrimonio di competenze e di esperienza che viene messo a disposizione dell’intera area giuliano-isontina. Siamo di fronte ad una piena valorizzazione dei ruoli e delle competenze e non ci sarà quindi alcuna dispersione delle risorse e delle professionalità esistenti».
Il percorso in ordine alla costituzione della Asuits, organizzata tra l’area triestina e l’Isontino, ha coinvolto assieme alla Regione il commissario generale Antonio Poggiana, con il suo staff, e i Comuni di Monfalcone e di Gorizia nell’ambito della riqualificazione dei rispettivi ospedali e della valorizzazione dei territori.
Nel frattempo all’ospedale San Polo sono in partenza i lavori relativi all’installazione della nuova Risonanza magnetica nucleare ad alto campo (1,5 Tesla). Si tratta di un intervento complessivo e programmato a lotti, che permetterà di concentrare in un’unica piastra le attività diagnostiche.
Il collocamento è previsto al primo piano dell’ospedale monfalconese, dove assieme alla Risonanza magnetica saranno trasferite tutte le attività diagnostiche, riguardanti i settori come senologia, broncoscopia, gastroscopia, colonscopia, compresa la Tac e gli ulteriori macchinari.
Per la realizzazione della piastra diagnostica l’Azienda sanitaria ha investito 1,5 milioni di euro.
Quanto alle tempistiche, si punta a rendere operativa la Risonanza magnetica per la prossima primavera.
Si parte, dunque, dagli interventi propedeutici all’allestimento degli spazi. A fronte del progetto esecutivo, si inizierà con le opere di rafforzamento dei solai.
Per quanto riguarda il Pronto soccorso del San Polo, l’istituzione dell’ambulatorio dedicato ai codici bianchi e verdi ha assunto carattere strutturale, non più quindi sperimentale. Si sono consolidati i risultati in relazione all’abbattimento delle code, a fronte di tempi di attesa massimi di cinquanta minuti.
Infine, l’autonomia di Ortopedia: su richiesta del sindaco Anna Maria Cisint, si punta alla qualificazione in Soc (Struttura operativa complessa) del Servizio al San Polo, con la dotazione pertanto di un proprio direttore. Il tutto consentendo di attivare sinergie con Trieste potenziando l’attività operatoria.—
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