Victoria prima nata a Trieste nel 2025 da due mamme con l’inseminazione artificiale

Mishelle e Patrizia si sono rivolte a una clinica privata di Valencia. Al Burlo parti in aumento: il 2024 si chiude con numeri leggermente migliori dell’anno prima

Francesco Bercic
Mamma Mishelle con la figlia Victoria appena nata e la moglie Patrizia Foto di Francesco Bruni
Mamma Mishelle con la figlia Victoria appena nata e la moglie Patrizia Foto di Francesco Bruni

 

«Abbiamo deciso di chiamarla così perché per noi è stata una grande vittoria». Mishelle e sua moglie Patrizia ci avevano già provato due volte, affidandosi ai centri specializzati in giro per l’Europa che garantivano le maggiori probabilità di successo. Il terzo tentativo ha incontrato l’esito felice, con un tempismo che difficilmente poteva essere migliore di così: alle 3 e 12 del mattino è nata Victoria Adél, la prima bambina a venire al mondo all’ospedale Burlo Garofolo nel 2025.

Una nascita inconsueta

Distesa sul suo letto al quarto piano di via dell’Istria, Mishelle stringe al petto sua figlia e racconta con voce timida e gioiosa la lunga storia alle sue spalle. Oltre alla curiosità data dal momento del parto, infatti, ci sono molti aspetti a rendere inconsueta la nascita di Victoria. Tutti o quasi al Burlo aspettavano la sua venuta: la mamma Mishelle, 36 anni e romana di origine, lavora da anni al reparto di rianimazione qualche piano più in basso. Quando chiediamo chi sia il primo fortunato bebè del 2025, sul volto del personale di neonatologia si accende un sorriso, come se Mishelle fosse un parente o un’amica stretta. Anche nella piccola cartella che ci consegnano spunta una coincidenza: Victoria, nata alle 3 e 12, pesava al momento del parto esattamente 3 chili e 12.

Il sogno di Mishelle e Patrizia

Ma i suoi genitori non nascondono le difficoltà incontrate per realizzare il loro sogno. Mishelle e Patrizia – a sua volta infermiera presso la Pineta del Carso e triestina di nascita – si sono rivolte a una clinica privata spagnola, a Valencia, per poter ricorrere a inseminazione artificiale (in Italia non sono permessi trattamenti di riproduzione assistita per coppie omosessuali). Nonostante i due tentativi andati a vuoto, Mishelle dice di essere sempre rimasta ottimista, fino al momento di battezzare sua figlia con il nome di Victoria. Più che le parole, però, a colpire è il suo viso raggiante. E quando le prime si fanno più vaghe a causa della stanchezza, Mishelle ci tiene a consegnare un ultimo messaggio: «Certe volte un legame non di sangue può essere più forte di uno che lo è».

Crescono i parti

La nascita di Victoria apre il 2025 all’ospedale Burlo Garofolo, chiudendo al contempo un 2024 che – dopo una striscia di annate da segno meno – ha visto crescere il numero di parti effettuati nella struttura di via dell’Istria. A mezzogiorno del 30 dicembre 2024, il numero di bambini nati lungo i dodici mesi precedenti ammontava a 1.436, per altrettanti 1.412 parti. Significa in media quasi 4 parti al giorno, benché la loro distribuzione non sia affatto omogenea lungo l’arco dell’anno, concentrandosi in alcuni periodi particolarmente «fecondi».

Il trend rimane in discesa

Il paragone con il 2023 vede come detto una leggera risalita: quest’ultimo si era infatti chiuso con 1418 nati e 1396 parti. Guardando invece alle cifre del 2022, il confronto torna a essere negativo (1.568 nati e 1.535 parti), per quanto in termini assoluti le differenze siano contenute. Un raffronto forse più significativo può essere fatto con il 2013, quando le nascite superavano le 1.600 unità. A dimostrazione di un trend che di fatto si mantiene in discesa, con una sorpresa nel 2024 che fa però ben sperare.

Come spiegare questo (leggero) recupero? L’ospedale Burlo Garofolo non fornisce i numeri divisi per nazionalità, tuttavia è noto come anche a Trieste la percentuale di genitori stranieri sia da anni in crescita, trainando probabilmente l’incremento del 2024.​​​​​​

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo