A Dobbiaco lo spirito di Mahler è ancora vivo

Si chiudono il 4 agosto le Settimane Musicali che la cittadina della Val Pusteria dedica da quasi 40 anni al compositore
Da quasi un quarantennio la Val Pusteria, gioiello dell'Alto Adige, aggiunge ai propri pregi paesaggistici, naturalistici e gastronomici una marcia in più: Gustav Mahler. Qui infatti il compositore boemo, massimo testimone musicale del grandioso e tormentato trapasso dall'età tardoromantica ai fermenti del ’900, trascorse le sue ultime estati, dal 1908 al 1910, nell'amore per lo scenario dolomitico e per le lunghe passeggiate in montagna che solo l'aggravarsi delle condizioni di salute (Mahler muore a 51 anni nel 1911) gli avrebbe alla fine precluso; e qui compose l'estrema trilogia del suo lascito sinfonico formata da Nona Sinfonia, “Das Lied von der Erde” e l'incompiuta Decima Sinfonia.


L'edificio dove Mahler soggiornava, poco fuori Dobbiaco, è oggi un albergo-ristorante mentre a poca distanza, immersa nel bosco vicino ad una piccola oasi naturalistica, si trova la “casina di composizione”, una minuscola capanna ora divenuta minimuseo, in cui il compositore si ritirava per scrivere, circondato da quei naturlaute, o “suoni di natura” che tante volte ritroviamo nelle sue colossali architetture sinfoniche.


Ma soprqttutto è qui che dal 1980 si svolgono, in luglio, le Gustav Mahler Musikwochen, le Settimane Musicali a lui intitolate: un festival di raffinata caratura, che ogni anno attira nella magnifica sala adibita a moderno auditorium e a Mahler intitolata, situata all'interno dell'imponente struttura del Grand Hotel, centinaia di turisti e di abitanti della valle con una programmazione acuta e stimolante che, oltre ovviamente a Mahler, comprende e percorre tutto l'asse culturale che va dal classicismo viennese (Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Mendelssohn, Schumann) alle tensioni dell'avanguardia, da Schönberg a Berg, passando per i fermenti presenti nel Novecento europeo, da Debussy a Janacek, da Ravel a Britten, da Shostakovich a Strauss, da Bartok a Messiaen.


Anche le scelte interpretative seguono strade non convenzionali, privilegiando compagini orchestrali giovanili, direttori e solisti emergenti, e accompagnando la parte concertistica con cicli di incontri e conferenze a tema, i cosiddetti “Dialoghi mahleriani”: quest'anno ad esempio le Settimane ruotavano intorno a Das Lied von der Erde, offerto in un'impressionante esecuzione dall'Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia sotto la direzione radiografica e nitidissima di Markus Stenz.


Passato attraverso alterne vicende gestionali ed amministrative, oggi presieduto da Hansjörg Viertler e diretto artisticamente da Josef Lanz, il Festival fa della qualità e del coraggio nella programmazione il proprio punto di forza, dimostrato anche in questa 37.a edizione. Che si è aperta con l'esibizione della Württembergische Philarmonie diretta dallo svedese Ola Rudner in un carnet che comprendeva – secondo un itinerario ben preciso - un'ouverture schubertiana, alcuni lieder di Berg e Mahler e la Quarta Sinfonia di quest'ultimo; il cartellone ha poi coinvolto tra gli altri anche i solisti dell'Accademia Gustav Mahler di Bolzano, voluta e fondata da Claudio Abbado, che hanno offerto la magnifica Introduzione e allegro per flauto, clarinetto, arpa e archi di Ravel, nonchè, oltre ai suoi Duetti per violini, lo sconvolgente, vertiginoso Divertimento per archi di Bela Bartok


Nel mezzo si sono svolti alcuni notevoli appuntamenti cameristici come quelli con l'Haydn Chamber Ensemble, l'Armida Quartett o il funambolico virtuoso del violoncello Nicolas Altstaedt che si è esibito anche in duo con l'altrettanto esuberante e luminosa musicalità del violinista Barnabas Kelemen.


Le Musikwochen, che si chiuderanno il 4 agosto con l'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta dal giovane inglese George Jackson in un programma rigorosamente “classico” che comprende Mendelssohn, Schubert, Beethoven e Nicolai, si saldano direttamente con il successivo Festspiele Südtirol, presieduto da Christian Gartner per la direzione artistica di Hubert Stuppner, che si inoltrerà per tutto agosto sino a settembre coinvolgendo orchestre e nomi prestigiosi come la Bayerisches Landesjugendorchester, il pianista Roberto Carminati, la bacchetta femminile cinese Zhang Xian, e allargando la programmazione ai generi musicali più vari, da Philip Glass ai Swingle Singers sino ad un omaggio allo chansonnier Jacques Brel.


Un imponente calendario che ha anche il non secondario merito di valorizzare il maestoso luogo del Grand Hotel.


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