Addio Bruno Ganz, l’angelo de “Il cielo sopra Berlino”

ROMA. È morto l’altra notte a Zurigo l’attore Bruno Ganz, 77 anni, grande interprete di cinema e teatro, molto amato dal pubblico internazionale e dalla critica. È stato l’angelo Damiel ne “Il cielo sopra Berlino” e Adolf Hitler nel bunker della morte, Tiziano Terzani e il Papa, fino agli ultimi ruoli dove ha vestito i panni del nonno di Heidi e quelli di Virgilio nell’horror di Lars von Trier ’La casa di Jack’ con Matt Dillon che uscirà il 28 febbraio.

Figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, Bruno Ganz è stato uno degli attori più importanti e carismatici della sua generazione. Nato a Zuruigo il 22 marzo 1941, debutta al cinema nel 1960 nel film ’Der Herr mit der schwarzen Melone’, grazie al quale viene notato dall’attore Gustav Knuth, che ne apprezza il talento. Nel 1970 è uno dei fondatori, assieme al regista Peter Stein e all’attrice Edith Clever, della compagnia berlinese di ispirazione brechtiana ’Schaubuhne am Halleschen Uferu’. Torna nel cinema nel 1975 quando interpreta ’Lumière, scene di un’amicizia fra donne’ di Jeanne Moreau e, soprattutto, ’La Marchesa von...’ (La Marquise d’O...) per la regia di Eric Rohmer nel 1976.

Il grande salto lo compie l’anno successivo quando il regista tedesco Wim Wenders gli affida la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann ne ’L’amico americano’. Nel 1978 interpreta l’agente immobiliare Jonathan Harker nella celebre rivisitazione di ’Nosferatu, il principe della notte’ di Werner Herzog. Lavora poi in altre pellicole, tra cui ’Oggetti smarriti’ di Giuseppe Bertolucci (1980) e ’La storia vera della signora dalle camelie’ di Mauro Bolognini (1981), ma il successo planetario arriva nel 1987 col film ’Il cielo sopra Berlino’ di Wim Wenders dove interpreta l’angelo Damiel che vive da sempre a Berlino e vede il mondo in bianco e nero. La scelta di diventare umano comporta la scoperta dei sensi quali il dolore, il calore e anche la scoperta che la realtà è a colori. La pellicola vince la Palma d’Oro per la miglior regia a Cannes.

Nel 1995 recita nella miniserie televisiva ’Il grande Fausto’, incentrata sulla vita del campionissimo del ciclismo Fausto Coppi, interpretando il ruolo del massaggiatore non vedente Biagio Cavanna, scopritore e guida per l’intera carriera di Coppi. Nel 1999 è sul set di ’Pane e tulipani’ di Sivio Soldini che gli vale il David di Donatello 2000 come miglior attore protagonista. Nel 2004 interpreta Adolf Hitler nel film ’La caduta’, diretto da Oliver Hirschbiegel, nel 2010 Tiziano Terzani ne ’La fine è il mio inizio’, diretto da Jo Baier e tratto dall’omonimo libro postumo del giornalista e scrittore fiorentino. L’11 agosto 2011 Bruno Ganz riceve il Pardo alla carriera al Festival del cinema di Locarno. Nel 2013 viene scelto dal regista Ridley Scott per interpretare il ruolo del Papa nella serie ’The Vatican’.

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