Adele trionfa ai Grammy Awards e si emoziona

LOS ANGELES. «Scusate, non posso fare come l'anno scorso. Scusate se sto sudando. Non posso andare avanti, per rispetto nei confronti di George Michael. Ricominciamo». A pronunciare queste parole, dal palco dello Staples Center di Los Angeles, con tanto di imprecazione sfuggita ai censori nonostante i sette secondi di ritardo della diretta, è la vincitrice dei Grammy Awards 2017, Adele, che tradita dall'emozione, ha fermato tutti chiedendo di iniziare da capo l'esibizione di “Fast love”, il brano del 1996 scelto per rendere omaggio a George Michael, morto all'età di 50 anni lo scorso Natale.
Solo un anno fa e sempre sul palco dei Grammy Awards, Adele aveva avuto alcuni problemi con il microfono, ma non si era voluta fermare. Questa volta sì, e alla fine della sua esibizione i presenti in sala l'hanno perdonata rendendole grazie con un lungo applauso e una standing ovation. Adele si è consolata portando a casa ben 5 grammofonini d'oro, i più importanti: miglior album dell’anno, Best Song of the Year e Best Pop Solo Performance per Helmiglior canzone, miglior disco pop per “25” (Greg Kurstin è stato inoltre premiato come produttore dell’anno non-classical).
Al momento di ritirare il premio la cantante britannica ha voluto rendere onore alla sua grande rivale, Beyoncè: «Il tuo album, “Lemonade”, è semplicemente monumentale». Sconfitta, ma solo dalla giuria, proprio Beyoncè, che si è fermata a due Grammy, ma la sua performance entrerà negli annali. Per la perfezione dell'esecuzione, per il suo abito regale dorato, per la presentazione, eseguita dalla madre di Beyoncè, ma soprattutto per il pancione mostrato per la prima volta in pubblico dopo l'annuncio di qualche giorno fa circa la sua gravidanza. Diventerà mamma di due gemelli e al suo fianco ci sarà ancora una volta il marito Jay-Z, che l'ha applaudita e sostenuta per tutto il corso della serata seduto in prima fila accanto a lei e mettendo così a tacere una volta per tutte le malelingue su una loro presunta crisi coniugale.
Allo Staples Center però è nata una stella. Si tratta di Chance The Rapper, premiato con due Grammy. È stata anche la serata di David Bowie: il Duca Bianco, morto il 10 gennaio 2016, che ha trionfato in ben cinque categorie, grazie a “Blackstar”, il suo 25.o e ultimo album in studio, pubblicato solo due giorni prima di morire. E poi è stata la serata dei tributi. Da George Michael appunto a Prince, con Bruno Mars e i Time che si sono esibiti con le hit firmate dal Folletto di Minneapolis, “Jungle love”, “The bird e let's go crazy”.
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