“Ammore e malavita” sbanca

ROMA. Sbanca il musical partenopeo 'Ammore e malavita’ e anche la grandezza mite di Steven Spielberg che, ricevendo il David alla carriera, incanta tutti dicendosi «onorato», mostrandosi vero...
Diane Keaton and Renato Carpentieri on the occasion of 'David di Donatello Award 2018' in Rome, Italy, 21 March 2018. The David di Donatello award is a film prize presented annually to honor the best of Italian and foreign motion picture production. ANSA/ GIUSEPPE LAMI
Diane Keaton and Renato Carpentieri on the occasion of 'David di Donatello Award 2018' in Rome, Italy, 21 March 2018. The David di Donatello award is a film prize presented annually to honor the best of Italian and foreign motion picture production. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

ROMA. Sbanca il musical partenopeo 'Ammore e malavita’ e anche la grandezza mite di Steven Spielberg che, ricevendo il David alla carriera, incanta tutti dicendosi «onorato», mostrandosi vero conoscitore dei registi italiani di tutte le generazioni e raccontando una storica passeggiata per Roma nel 1971. Il film dei Manetti Bros si aggiudica il David per il miglior film, ma anche il premio alla miglior attrice non protagonista, Claudia Gerini; per la musica premiati Pivio e Aldo de Scalzi; per i costumi Daniela Salernitano, e un premio incassa anche la canzone originale Bang bang. Va forte poi 'Nico, 1988' di Susanna Nicchiarelli, sulla cantante ed ex modella tedesca Christa Päffgen, meglio conosciuta come Nico. Il film è stato premiato per la sceneggiatura originale, trucco, acconciature e per il suono.

Sempre nel segno della città partenopea, vera vincitrice di questa 62° edizione, con due David, è 'Napoli velata’ di Ferzan Ozpetek, che si aggiudica scenografia e fotografia, e ancora due statuette sono andate al napoletanissimo cartoon Gatta Cenerentola a cui va il premio al produttore e agli effetti speciali. Miglior attrice protagonista Jasmine Trinca per 'Fortunata’ di Sergio Castellitto, miglior attore Renato Carpentieri per 'La tenerezza’ di Gianni Amelio, che nel ricevere il premio piange e fa piangere la platea dicendo: «la tenerezza e una virtù rivoluzionaria». Miglior regia riconosciuta al giovane e talentuoso italo-americano Jonas Carpignano per 'A Ciambra’, luogo in cui vive una comunità rom stanziale di Gioia Tauro. Niente da fare, purtroppo, per il triestino “Easy” di Andrea Magnani.

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