Anche Augias tra gli “eredi” di Hemingway a Lignano

LIGNANO. Lo scrittore, giornalista e saggista Corrado Augias per la letteratura, il sociologo Richard Sennett per “l’avventura del pensiero”, il fotografo Luca Campigotto nella sezione racconto per immagini-fotolito e lo scrittore William Dalrymple per il reportage sono i vincitori del Premio Hemingway 2015, promosso dal Comune di Lignano con il sostegno della Regione attraverso la Fondazione Pordenonelegge.it. Quattro nomi internazionali a ricomporre la multiforme personalità di Ernest Hemingway, scrittore e reporter. Il pubblico del Premio potrà incontrare i protagonisti da giovedì 18 a sabato 20 giugno, a Lignano. La premiazione è in programma sabato 20 al Kursaal, condotta da Elsa Di Gati. L’assegnazione dei riconoscimenti ai quattro vincitori 2015 è stata curata dalla giuria composta dagli scrittori Alberto Garlini (presidente) e Gian Mario Villalta, dal poeta Pierluigi Cappello e dallo storico della fotografia Italo Zannier.
Corrado Augias «ha raccontato con grande capacità affabulatoria il passato di grandi personaggi, città e culture, narrandone spesso le pieghe nascoste e i segreti. Particolarmente felice è stato però – sottolineano le motivazioni del premio - il suo ritorno alla narrativa con “Il lato oscuro del cuore”, un romanzo di corpi e di amori, di ossessioni e incomprensioni, guarigioni e scacchi; che si muove tra la psicanalisi e i territori violati delle periferie di oggi». Corrado Augias sarà protagonista giovedì 18 giugno (Kursaal, ore 18.30) dell’incontro d’esordio del Premio Hemingway 2015, dedicato a ”Quando la psicanalisi scoprì le donne”.
Il sociologo americano Richard Sennett riceve il premio per le sue indagini a vasto raggio sul nuovo capitalismo. “Politiche della collaborazione” è il tema che affronterà venerdì 19 giugno (Kursaal, ore 21) in dialogo con Garlini.
Luca Campigotto, 53 anni, riceve l’Hemingway perché «nella tradizione della grande fotografia italiana dell’800 ha letto poeticamente i residui archeologici della Roma Imperiale, con un aristocratico segno fotografico, emblema del nostro paesaggio storico». Sarà protagonista dell’incontro il programma sabato 20 giugno, alle 11.30 al Kursaal, sul tema “Roma. Un impero alle radici d’Europa”, in dialogo con Italo Zannier.
L’anima dell’“esploratore” Hemingway e il suo sguardo su uomini e luoghi rivivranno con l’assegnazione del premio a Dalrympe: «Nella migliore tradizione del reportage anglosassone, che va da Byron a Chatwin, William Dalrymple – recitano le motivazioni - ha saputo descrivere le persone e gli ambienti incontrati nei suoi viaggi se non nell'unico modo possibile, in quello sicuramente più efficace: calandosi nella fragilità umana, nella vita quotidiana, nelle convinzioni incrollabili». Proprio oggi di William Dalrymple uscirà in Italia il nuovo libro, “Il ritorno di un re” (Adelphi 2015). Del volume si parlerà nell’incontro in programma venerdì 19 giugno (Kursaal, ore 18.30), in dialogo con Gian Mario Villalta.
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