“Anomalisa”, angosce e sesso in stop-motion

Ma che bisogno c'era di fare una storia normale usando la stop-motion? È la prima cosa che ci si chiede vedendo 'Anomalisa’ di Charlie Kaufman e Duke Johnson, film di animazione Gran Premio della...

Ma che bisogno c'era di fare una storia normale usando la stop-motion? È la prima cosa che ci si chiede vedendo 'Anomalisa’ di Charlie Kaufman e Duke Johnson, film di animazione Gran Premio della giuria al Festival di Venezia, in corsa per gli Oscar e ora in sala dal 25 febbraio con Universal. Ma poi ci si abitua. E si capisce che la storia di questo «oratore motivazionale» di nome Michael che, mentre sprona gli altri svuota inevitabilmente se stesso, è molto più umana se fatta da pupazzi. Di nazionalità inglese, Michael (la voce è David Thewlis), arrivato in un albergo di Minneapolis, che non a caso si chiama Hotel Fregoli (riferimento a una sindrome che fa pensare che persone conosciute modifichino il proprio aspetto per non essere riconosciute), cerca tra mille impacci, fraintendimenti e depressioni di trovare un'occasionale compagnia per la notte. Dopo un tentativo fallito con una sua ex che non vede da dieci anni, incontra per caso, proprio nel suo albergo, Lisa (Jennifer Jason Leigh). In un mondo in cui tutto è troppo uguale lei è un'anomalia anche per la sua la voce particolare e per un candore che riesce a trasmettergli la voglia di tornare a vivere. Tra le scene cult del film, un Michael, genitali bene in vista, che fa sesso con Lisa tra mille timidi gemiti di lei. Per dare ancora più senso a questa favola su un'umanità troppo fragile e troppo omologata, Kaufman e Johnson hanno scelto come espediente di dare a quasi tutti i personaggi lo stesso aspetto come la stessa voce di Tom Noonan. Anche la produzione è un'anomalia. Il film nasce infatti da una campagna di fund-raising che ha raccolto 406.237 dollari in soli sessanta giorni con 5.770 sostenitori.

Riproduzione riservata © Il Piccolo