Caro prof, esci dal tuo mondo

Esce mercoledì per Bompiani “Io lo so chi sei” di Antonella Gatti Bardelli e Marco Maggioi

di ALESSANDRO MEZZENA LONA

La prima volta, Antonella Gatti Bardelli non sapeva nemmeno il suo nome. Anche se lui si era presentato, chiedendole di rilasciare un’intervista. Ma di giornalisti che le proponevano una chiacchierata sul suo libro di debutto, “Il cielo capovolto”, ne aveva visti parecchi in quel periodo. A Milano come in altre città d’Italia.

Quell’intervista, però, non doveva restare una tra tante. Perché quando Antonella Gatti Bardelli, la scrittrice nata a Trieste che vive a Udine, ha potuto leggerla sul blog di Marco Maggio, si è innamorata subito del suo modo di scrivere. Della sua sensibilità nel maneggiare le parole.

«Fino a pochi minuti prima non sapevo nulla di lei - racconta Antonella Gatti Bardelli -. Dopo avere letto l’intervista, ho proposto a Marco di scrivere qualcosa insieme».

Quel qualcosa è diventato un libro per due. Un romanzo costruito da persone diverse, con sensibilità affini e una grande passione per le storie che si arrampicano sulle pareti verticali della vita. Si intitola “Io lo so chi sei”, lo pubblica Bompiani (pagg. 284, euro 12) che lo distribuirà nelle librerie da mercoledì. Verrà presentato da Pino Roveredo, insieme a Antonella Gatti Bardelli e Marco Maggio, sabato 4 marzo alla Libreria Minerva, in via San Nicolò 20 a Trieste.

Chi conosce i libri di Antonella Gatti Bardelli sa che lei non ha paura di guardare negli occhi la vita. E se nel “Cielo capovolto” ha voluto raccontare, con grande coraggio e forza, la sua esperienza autobiografica con il male oscuro, con quel disagio dell’anima e della mente che ti spinge verso il baratro della disperazione senza chiedere permesso, nel secondo romanzo “Margò” si è addentrata nella selva oscura dei rapporti tra una madre e una figlia. Soprattutto quando al dolore per lo sfasciarsi della famiglia si aggiungono i problemi della dipendenza dalla droga e l’incontro con un uomo sbagliato.

Questa volta, la scrittrice ha coinvolto un compagno d’avventura che arriva dal mondo universitario. Sì, perché Marco Maggio è assistente alla docenza alla Libera Università di Lingue e Comunicazione ed è autore dsel saggio “In principio fu la pubblicità”. Ed è proprio lì, nelle aule dove insegna Letterature comparate, che nasce il personaggio di Luciano. Quarant’anni, professore scrupoloso e maniacale, chiuso in un mondo dominato dalla diffidenza e dalla solitudine, da un moralismo irritante e da un attaccamento al lavoro che esclude qualunque altra esperienza.

Ma il mondo non è una caserma: è quasi impossibile chiudere la porta in faccia alla vita. Infatti, un giorno, arriva un messaggio via computer. Lo manda Andrea De Curtis. Chi? Ma sì, un ex bambino delle elementari di cui Luciano ricorda a malapena il viso. «Sto cercando di organizzare una rimpatriata di noi compagni delle elementari, o almeno di quelli rimasti a Milano». Sull’onda dell’entusiasmo aggiunge: «Finalmente ti ho trovato!». E lo convoca per una serata in pizzeria. Pregandolo, se può, di rintracciare il loro compagno Massimo Gianotti, visto che loro stavano sempre insieme. E nessuno ha la più pallida idea di che fine abbia fatto. Forse lui sa qualcosa?

L’altra faccia del romanzo si chiama Monica, anche se per tutti è semplicemenmte Pere. Libera, gioiosamente leggera, di giorno vende frutta al mercato, di notte si fa desiderare dal pubblico strettamente maschile del “Foca Loca”. E spesso capita che, dopo quelle serate piccanti, finisca a letto con qualcuno. Senza lasciarsi coinvolgere, solo per godersela. Tanto sa bene che l’amore è un miraggio. Se le piace qualcuno, arriverà di certo la migliore amica a portarlo via.

Ma che cosa’hanno in comune due mondi lontanissimi come quelli di Luciano e Pere? Apparentemente niente. In realtà, per scoprirlo bisogna guardare dentro il baule sigillato dei ricordi. In un’infanzia dove l’irreprensibile professore ha perduto un amore fuori dagli schemi. Per ritrovarlo, dovrà uscire dal proprio mondo di carta e pregiudizi.

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