Ciak si gira, e appare la Trieste degli Anni ’70

TRIESTE. Tre bambini di nemmeno dieci anni, coi maglioncini a scacchi e i pantaloni corti di lana, come si usava negli anni ’70. Con loro, nel grande cortile sassoso delle case popolari, c’è anche una bambina, lunghi riccioli biondi. Davanti alla macchina da presa c’è una scena ambientata quarant’anni fa, nella realtà invece siamo in viale Miramare, a un passo da Roiano: è il primo giorno di set di Mimmo Calopresti, che ieri ha iniziato a girare a Trieste il suo nuovo film “Uno per tutti”. Il regista ha scelto le case Incis di Roiano come sfondo per l’incipit del suo film in cui i tre protagonisti Gil, Saro e Vinz (interpretati da bambini dai piccoli Damian Gupta di Pordenone, Alessio Bernardi e Rosario Stefano Cocchiara di Trieste), figli di famiglie modeste provenienti dalla Calabria, giocando insieme cominciano a conoscere il mondo. Qualcosa di terribile è però accaduto: fra lo sgomento dei genitori e dei vicini del quartiere, due poliziotti in divisa verde portano via il piccolo Gil. Il “fattaccio” tornerà a galla molti anni dopo, quando i tre si rincontreranno, scoperchiando sulle loro vite un passato mai del tutto sepolto.
Con una troupe leggera di una trentina di persone e una ventina di attori e comparse in abiti vintage, ieri Calopresti, intabarrato con sciarpa e berretto per una lunga mattinata di lavoro in esterni, ha inaugurato le quattro settimane e mezza di riprese a Trieste. Nel pomeriggio la troupe si è spostata in Porto Vecchio, nell’ex palazzina dell’Autorità Portuale. Da lunedì saranno in città anche le star del film: Giorgio Panariello, Isabella Ferrari e Thomas Trabacchi. Ieri, nel cortile delle case Incis, qualche curioso li cercava già fra i microfoni e la macchina da presa, chiedendo agli addetti di produzione quando sarà possibile avvistarli: la prima occasione buona è prevista fra martedì e mercoledì, quando saranno coinvolti in alcune scene in Piazza Unità e Molo Audace. Fra le altre location, che il regista ha scovato insieme alla Friuli Venezia Giulia Film Commission, ci sono anche il Porto Vecchio, la spiaggia di Sistiana, il Bagno Ausonia, il cantiere navale della Cartubi in Porto Nuovo, Cavana. Il film, ispirato all’omonimo romanzo di Gaetano Savatteri, autore della sceneggiatura con Calopresti e Monica Zarrelli, racconta appunto di Saro (Trabacchi), Vinz (Panariello, nel suo primo ruolo drammatico da protagonista) e Gil (Fabrizio Ferracane), amichetti per la pelle da bambini, che si ritrovano da adulti dopo aver preso ciascuno una strada diversa: uno è diventato medico, un altro poliziotto e il terzo un ricco imprenditore, sposato con l’amica d’infanzia (Isabella Ferrari). Calopresti, coadiuvato dal direttore casting Antonella Perrucci per Galaxia Produzioni, ha voluto nel film anche moltissimi noti attori della regione convocati per ruoli importanti: i triestini Massimiliano Borghesi, che interpreta uno dei colleghi di Vinz, Alessandro Mizzi, in un personaggio-chiave dell’intreccio, Adriano Giraldi, nei panni di un poliziotto, Riccardo Maranzana, Massimo Sangermano, Giuliana Artico, Giuliano Zannier ed Enza De Rose, più l’esordiente Alessio Drago. E poi ancora Enrico Cavallero di Gradisca, Fabiano Fantini di Udine e la giovane Irene Casagrande, che viene da Treviso ed ha studiato nella stessa scuola di teatro del “Ragazzo invisibile” di Salvatores, Ludovico Girardello. Tanti anche i professionisti del territorio impiegati nella troupe: sono 22 le maestranze locali coinvolte in tutti i settori, più circa 150 comparse.
@ElisaGrando
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