Daverio fa sold out al Magazzino 26

Folla per la prima lezione di marineria al Porto Vecchio, e in tanti rimangono fuori
Di Benedetta Moro
Lasorte Trieste 30/01/16 - Magazzino 26, Cosolini parla con la gente rimasta fuori alla conferenza di Philippe Daverio
Lasorte Trieste 30/01/16 - Magazzino 26, Cosolini parla con la gente rimasta fuori alla conferenza di Philippe Daverio

TRIESTE. Parte con il piede giusto l'iniziativa "Trieste e il mare": una folla, è il caso di dire "oceanica", ha infatti invaso il vastissimo auditorium del Magazzino 26, per l'incontro con il critico d'arte e scrittore Philippe Daverio, primo protagonista del ciclo di conferenze sul mare, che fino al 28 maggio vi sono ospitate.

Almeno 600 persone hanno affollato l'evento e a quelle 150 che non sono riuscite a entrare in prima battuta il sindaco Roberto Cosolini in persona ha annunciato che Daverio avrebbe concesso una replica. Il primo cittadino, nel ricordare che gli incontri sono stati organizzati assieme agli amici di Italian Liners, ha sottolineato che «fin da quando iniziò il ciclo Lezioni di storia al Verdi, emergeva con grande forza come la riflessione e la comprensione del passato della città fosse una straordinaria leva per lavorare nel presente e costruire il futuro. In quel momento - ha aggiunto - ho pensato come il rapporto fra questa città e il mare, la storia della marineria, degli uomini, delle imprese e delle culture che l'hanno legata al mare, meritasse un ponte tra un grande passato destinato non solo a farlo ricordare, ma anche a costruire un grande futuro. Questo - ancora il sindaco - è l'inizio di un anno di passi decisivi sul Porto vecchio, che per intanto vi abitueremo a frequentare, a partire da questa sera». È si continuerà con la mostra sul Lloyd Triestino alla Centrale idrodinamica.

Dopo l'intervento di Nicolò Capus, presidente dell'Associazione culturale Italian Liners, Carmelo Nino Trovato ha ricordato brillantemente la sua amicizia con Daverio, conosciuto 30 anni fa a Milano: era venuto dalla natia Alsazia per fare la Bocconi, dedicarsi all'antiquariato e fare l'assessore alla cultura del Comune di Milano, autore e conduttore di trasmissioni di successo come Passepartout ed Emporio Daverio.

Abbigliato con sobrietà invernale, il critico ha ripercorso con taglio brillante i molteplici aspetti della vita marinara dal '500 a oggi, collegandoli a interessanti e illuminanti liaison con altri aspetti della vita e della cultura del passato e del presente, ricordando le analogie tra la fortuna sui mari di Trieste e di Venezia e approfondendo nel contempo il linguaggio stilistico e l'evoluzione dell'architettura navale nel corso dei secoli. Interventi costantemente sottolineati dagli applausi di un pubblico divertito e coinvolto, come se il grande auditorium si fosse trasformato in un colto, amichevole salotto. Sono seguite analogie tra il barocco e la controriforma, tra la forma urbana di Trieste e Napoli e l'affermazione che oggi le grandi rotte si concludono ad Atlanta e Shangai «perché comanda l'aria e non l'acqua». «Il Mediterraneo - ha ricordato Daverio - è stato per secoli luogo di umana convivenza tra le due sponde», alludendo quindi alle attuali difficili condizioni dell'Africa e delle nostre coste e auspicando in sostanza un ritorno al vivere civile. «Ho comprato dei pezzi del conte Biancamano. Questo mondo marinaro noi l'abbiamo smontato, si sono completamente dimenticati di porre vincoli di protezione sui pezzi di questa nostra storia: noi siamo stati con i francesi e gli inglesi i veri protagonisti del mondo, perché le grandi navi si facevano qua, in Francia e Inghilterra. I tedeschi preferivano i sottomarini». Applausi a scroscio.

Prossimo appuntamento il 13 febbraio con Renzo Crivelli e il suo "Mare di carta", viaggio alla scoperta dei brani più interessanti della letteratura mondiale sui viaggi in mare.

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