Dieci cani “triestini” prestati alla mostra della Venaria Reale aperta a Torino

I Civici Musei di Trieste hanno collaborato  all’esposizione internazionale con alcune opere tratte dalle proprie collezioni

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Dieci preziosi cani da Trieste a Torino. Il Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, infatti presterà dieci pezzi delle se collezioni alla mostra “Cani in posa, tra Classicismo, Barocco e Novecento”, allestita nei prestigiosi spazi espositivi della Venaria Reale di Torino, e aperta ieri (si potrà visitare fino al 31 gennaio 2019). Ideata da Fulco Ruffo di Calabria, sviluppata da Francesco Petrucci in collaborazione con la Glocal Project, l’esposizione alla Venaria Reale è la prima grande mostra in Italia sul tema del cane nell’arte, con sculture e dipinti eseguiti da alcuni dei massimi artisti di tutti i tempi. L’esposizione trova una sua sede naturale nella dimora sabauda, visto che era stata progettata proprio come luogo di svago e di piacere dei regnanti legato all’arte venatoria, una delle attività umane di cui il cane è emblema principe per antonomasia.

«I Musei triestini - commentano ai Civici Musei - ricevono regolarmente richieste di prestito per la realizzazione di mostre organizzate da prestigiosi musei e centri espositivi in Italia e all’estero, in quanto ricchi di opere d’arte di alto livello». Sei dei dieci pezzi delle collezioni triestine sono di epoca Sette-ottocentesca: si tratta di due disegni di Giambattista Tiepolo (levrieri e pechinese), un disegno di August Tischbein raffigurante due bambini in posa con un cagnolino, tre dipinti a olio, di cui due ritratti muliebri, sempre con cani da compagnia, di cui uno attribuito a Natale Schiavoni, l’altro a Giovanni Battista Piazzetta, raffigurante la pittrice Giulia Lama, e uno maschile che ritrae un cavaliere con il suo levriero da caccia.

Accanto alle sei opere d’arte, il Civico Museo d’Antichità “J. J. Winckelmann”, sarà presente alla Venaria con quattro reperti archeologici, due provenienti dalla Magna Grecia, più esattamente dalla Puglia del IV secolo a.C.: un Rhyton (o bicchiere) in terracotta a forma di testa di segugio e un bicchiere a due anse in vernice nera con decorazione dipinta in bianco; accanto, due pezzi romani da Aquileia, una gemma con inciso un levriero e un gocciolatoio a forma di cane lupo proveniente dal tetto di un edificio. Le schede scientifiche per il catalogo sono state redatte dalle conservatrici Lorenza Resciniti (Museo Sartorio) e Marzia Vidulli Torlo (Museo di Antichità J. J. Winckelmann). —

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