E Corto Maltese senza Hugo Pratt viaggia sotto il sole di mezzanotte

Uscirà in contemporanea in Italia, Francia, Olanda e Spagna il 23 settembre la nuova storia del marinaio giramondo firmata da Canales e Pellejero
Di Alessandro Mezzena Lona

Il viaggio ricomincia. Seguendo le tracce del più affascinante e inquieto giramondo: Corto Maltese. La prima avventura del popolarissimo marinaio che non porterà la firma del suo “papà” Hugo Pratt uscirà il 23 settembre. Si intitolerà “Sotto il sole di mezzanotte”, la firmeranno lo sceneggiatore Juan Diaz Canales, conosciuto per la serie “Blacksad”, e il disegnatore Rubén Pellejero, che ha creato insieme a Jorge Zentner “Dieter Lumpen”. A pubblicare il volume in contemporanea saranno Rizzoli Lizard in Italia, Casterman in Francia e Olanda e Norma Editorial in Spagna.

Di “Sotto il sole di mezzanotte”, per il momento, si conoscono soltanto la copertina e la prima tavola della storia. In cui, accanto a Corto Maltese, compare uno dei personaggi più arcani e affascinanti inventati da Hugo Pratt: Rasputin. E l’attesa di questa nuova storia, ambientata nel Grande Nord e che ripartirà da dove il marinaio si era fermato in “Mu”, è talmente spasmodica che in Francia è già uscito un fascicolo de “L’Express Bd” interamente dedicato all’autore de “La ballata del mare salato”.

Chi ama Hugo non accetta mugugni da chi aspetta la prima storia di Corto senza Pratt con un po’ di apprensione. E tanto per spazzare via fin da subito possibili fuochi di sbarramento contro il lavoro di Canales e Pellejero, il fascicolo de “L’ExpressBd” cita una frase che il geniale autore veneziano, morto vent’anni orsono il 20 agosto del 1995, disse a Dominique Petitfaux, autore dei libri “All’ombra di Corto” e “Il desiderio di essere inutile”, che ha collaborato al numero monografico francese: «Non mi disturba che un giorno qualcuno possa decidere di continuare le avventure di Corto Maltese».

No, non era geloso del suo Corto. Anche perché Hugo Pratt, nato a Rimini, vissuto a Venezia nella sua infanzia e per altri lunghi periodi, figlio di una famiglia in cui si intrecciavano razze, credenze e culture diversissime, si sentiva molto simile al suo marinaio. Curioso di tutto, libero. Capace, quindi, di contaminare la fantasia di altri autori. Visto che le storie a fumetti, come ricordava Pratt stesso, sono nate sulla stampa popolare Usa. Fregandosene di sapere se i critici considerano quelle opere degne di essere ammesse nei sacri recinti dell’arte.

Se Umberto Eco è convinto che per rilassarsi bisogna leggere un saggio di Engels. ma per pensare e impegnarsi bisogna affrontare una storia di Corto Maltese, gli autori del numero speciale dell’«ExpressBd» tracciano di Pratt un ritratto complesso. Dove si rispecchiano il grande interesse dell’autore degli “Scorpioni del deserto” per la storia e le religioni, l’esoterismo e le tradizioni popolari, la poesia e il mito. Sottolineando un fatto, nell’editoriale di Éric Libiot, che è molto più di una coincidenza: nel 1945 Ugo Eugenio Pratt diventa Hugo Pratt e comincia a disegnare storie per “L’Asso di Picche”. Proprio mentre in Argentina, dove Hugo andrà a vivere tra il 1950 e il ’62, lo scrittore Jorge Luis Borges pubblica su “Sur” la novella “L’Aleph”. In cui immagina che quel minuscolo punto della spazio, l’Aleph appunto, capace di riassumere in sé tutto l’universo, sia nascosto nella cantina di un amico.

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