Ecco “Take five” la Napoli emarginata che cerca riscatto
ROMA. Un heist movie (film su una rapina) in salsa napoletana, con un corto circuito tra reali vite difficili (alcuni dei protagonisti sono ex carcerati) e fantasia: «Un film che ho pensato tra I soliti ignoti e Le Iene». Lo spiega il regista Guido Lombardi (leone del futuro a Venezia con La-Bas) parlando del suo noir metropolitano Take Five, in concorso un anno fa al Festival di Roma, e in sala dal 2 ottobre. Un film che prende il titolo dal famoso brano jazz di Dave Brubeck, nel quale i cinque protagonisti, Peppe Lanzetta, Salvatore Striano, Salvatore Ruocco (anche in “Pasolini” di Ferrara), Carmine Paternoster e Gaetano di Vaio, danno vita a una 'jam' thriller-tragicomica. «Molti di noi hanno avuto esperienze difficili. Questo film dava l'opportunità di raccontarsi direttamente, c'è un grande desiderio di riscatto e rabbia in una metropoli della creatività come Napoli, tenuta ai margini tranne quando serve sfruttarla - spiega Gaetano Di Vaio, co-interprete e coproduttore -. Da quando avevo sei anni ho vissuto tra centri di igiene mentale e carcere, dove ho preso solo colpi di anfibi nella schiena. Da lì ti fanno uscire come un pitbull».
Riproduzione riservata © Il Piccolo