“Fiore gemello” storia d’amore tra giovani immigrati
ROMA. Una storia d'amore tra due adolescenti: un immigrato africano clandestino e la figlia di un trafficante di migranti, entrambi in fuga da un passato che vogliono dimenticare. E tutto questo in una Sardegna di frontiera che sembra un po’ un western. Interpretato dagli esordienti Kallil Kone e Anastasyia Bogach, 'Fiore gemello’ è il secondo lungometraggio della regista Laura Luchetti, menzione speciale Fipresci (Federazione internazionale dei critici cinematografici) al 43° Toronto International Film Festival e in sala dal 6 giugno con Fandango.
Nel film la realtà si confonde con la fiction: Kallil Khone, spiega Luchetti, «è sceso davvero da un barcone proveniente dalla Libia pochi mesi prima dell’inizio delle riprese. Fuggito a piedi dalla Costa d'Avorio, era arrivato fino alle coste del Mediterraneo, da dove si era imbarcato per l'Italia a bordo di un gommone. Il suo sogno era fare l'attore». Anche Anastasyia Bogach «è una creatura adottata dalla Sardegna, arrivata sull'isola a quattro anni, durante la notte, su un furgoncino dall'Ucraina».
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