Floris racconta la Grande guerra sul Carso

TRIESTE. Galeotto furono "Link-Premio Luchetta incontra 2016" e la giornalista Vicsia Portel, originaria di San Pier d'Isonzo. Niente di lussurioso per diMartedì, anzi. Oltre alla politica, un po' di cultura italiana. Questa volta Giovanni Floris si è addentrato nei meandri del Carso isontino per portarE negli spazi televisivi di La7 la Grande guerra combattuta nel Friuli Venezia Giulia. Una puntata, che andrà in onda stasera, 24 maggio, quando 101 anni fa l'Italia entrò in guerra con Francia e Inghilterra, saltata fuori da un'idea sviluppatasi durante la presentazione del nuovo libro del giornalista a Link. Le telecamere della tv del gruppo Cairo nelle passate trasmissioni hanno ripreso pezzi simbolo dell'arte del Belpaese, ma «questa puntata - racconta Floris - apre un nuovo percorso nel rivisitare la storia. L'avevamo già fatto con l'antica Roma, avevamo visitato Ercolano, Pompei e Ostia antica. Questa però è storia che fa parte di noi in maniera più diretta, perché i nostri nonni l'avevano vissuta, quindi sono nei nostri racconti, nel nostro sangue, e ciò ha un impatto emotivo per me fortissimo, che immagino avrà anche sul telespettatore».
Grazie all'appoggio di tutta la regione e in particolare alla collaborazione dell'ente di promozione turistica Fvg, Guardia forestale, Protezione civile, Ministero della difesa, Forze armate e Proloco, l'equipe di diMartedì ha girato tutto venerdì scorso, dall'alba fino al pomeriggio tardo. Il monte San Michele e le trincee, il Sacrario e il museo militare di Redipuglia, il parco tematico e la grotta Vergine di Monfalcone e il monte Sei Busi: i luoghi simbolo «per strutturare in 20 minuti un racconto dal punto di vista del soldato che stava là in battaglia sul fronte - ha spiegato Floris -. Luoghi che sono proprietà del patrimonio emotivo e culturale di ognuno di noi, ma che magari non abbiamo mai visto. Abbiamo cercato di inserire anche il più possibile i luoghi di Ungaretti. Riunire le poesie che si studiavano al liceo con una realtà così drammatica e forte, è un'esperienza che a me ha segnato molto». Un progetto che arriverà anche al cuore della gente, grazie ai racconti di Marco Mondini, «uno storico molto bravo che, insieme ad alcune guide efficaci, umane, comprensibili, ci ha accompagnato nelle trincee. Con il colonnello Zorzetto abbiamo visitato il sacrario militare. Ha usato parole molto profonde, alte, ora sarà nostro compito nel montaggio riuscire a rendere tutto ciò». Ma c'è probabilmente ancora spazio a diMartedì per la regione. «Tornerò sicuramente a Trieste, anzi, se avete idee ditemele - esclama Floris -. Mi ha colpito come gli austriaci avessero spostato gli abitanti di Redipuglia a combattere su altri fronti di modo che non si scontrassero con gli italiani che amavano. Una guerra di posizione su un confine che veniva spostato in base ai ragionamenti di psicologia, di umanità».
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