Giraldi e la Grande guerra raccontata in viaggio

A piedi dalla stazione di Charing Cross a Londra al porto dell'ex impero asburgico a Trieste passando per la tomba di Thomas Beckett sulle colline di Canterbury, il Canale della Manica, le Fiandre, la Somme e i boschi di Verdun in Francia, poi la Baviera nella Germania meridionale, il Tirolo, le Dolomiti, le Alpi Carniche arrivando anche a ridosso di Caporetto, l'Isonzo e il Carso. Nell'ottobre 2013 il giovane giornalista triestino Nicolò Giraldi, laureato in Storia moderna, aveva scritto: «Ispirandomi anche al celebre scrittore e viaggiatore britannico Patrick Leigh Fermor ho deciso di costruire un viaggio lungo il fronte della Prima guerra mondiale da Londra a Trieste per incontrare le persone che ogni giorno lavoravano alla memoria del conflitto prima del 2014 e che continueranno a farlo dopo il novembre 2018 - ovvero la fine delle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra - per mettere da parte le celebrazioni per il centenario, perché non c'è proprio niente da celebrare».
Così il 10 maggio 2014, dopo diversi mesi di intenso allenamento, Giraldi era partito a piedi da solo con il suo zaino, un bastone con un coltellino svizzero per inciderci sopra una tacca al giorno, una telecamera, un taccuino e il "supporto" del sito couchsurfing.com per trovare ogni giorno un alloggio diverso. E il 9 luglio 2014, due mesi esatti dopo, Giraldi, superando anche i mille ostacoli burocratici incontrati lungo il cammino nei sette paesi europei attraversati, è arrivato nella sua Trieste.
Ora quel viaggio è diventato il libro di debutto di Nicolò Giraldi, con la prefazione di Paolo Rumiz. Si intitola "La Grande guerra a piedi. Da Londra a Trieste sui luoghi del primo conflitto mondiale", esce martedì 26 maggio pubblicato dalla Biblioteca dell'Immagine e da martedì 26 maggio. Domenica 24 verrà presentato a Gorizia, a Palazzo de Bassa alle 17, per il Festival èStoria.
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