Guida per l’escursionista che va a caccia di indizi

Triestino, Luigi Nacci è scrittore, poeta e operatore culturale. Dopo un incipit artistico ispirato dalla poesia, da cui la raccolta “Madrigale OdeSSa” (Edizioni d’if), vari saggi e articoli sempre dedicati alla quinta musa, Nacci ha individuato la sua vena negli energici libri sul tema della viandanza e del viaggio tra cui “Viandanza. Il cammino come educazione sentimentale” (Laterza), “Alzati e cammina. Sulla strada della viandanza” (Ediciclo) e l’ultimo “Trieste selvatica”, sempre per Laterza, edito pochi mesi fa. Un libro quest’ultimo che mette in evidenza i tratti di una Trieste più nascosta, non solo quella che la tradizione ama associare a balli imperiali e all’operetta. Nacci ci restituisce anche la Trieste dei bordelli e delle osterie, lì dove i grandi artisti si mescolavano alla gente del popolo. O ancora la Trieste “carsica”, quella di boschi e grotte che sono state feroci scenografie da combattimento nelle guerre del passato, mentre ora divengono il rifugio di pacifici migranti, il tutto con una scrittura ritmata e dinamica. Il suo suggerimento: «Il libro che vorrei consigliare – nonostante l’alto numero di refusi – è “Guida all’orientamento naturale per l’escursionista”, di Tristan Gooley (Libreria Geografica, 2019). Vorrei consigliarlo, prima ancora che agli appassionati di cammino, agli scrittori: come animare una scena in natura senza ricorrere a Wikipedia, descrivendo con cura le piante e gli animali che si trovano in un determinato habitat? Come dispiegare un inseguimento in una foresta, o tra i campi incolti dietro un villaggio, o nel centro di una metropoli, disseminando la scena di segni da decifrare? Gooley ci insegna a soffermarci su ogni minimo dettaglio: abbracciare un albero per calcolarne l’età, osservare le onde o i licheni per orientarsi, rintracciare in buche nel terreno le “cicatrici” di una tempesta devastante avvenuta mille anni fa, analizzare il modo in cui i passanti attraversano la città, o in che maniera si salutano, e ipotizzare quale direzione prenderanno all’incrocio successivo. “Considerare tutto un indizio”, ecco la chiave». —

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