I romanzi di Sgorlon e dieci suoi inediti tornano in libreria con Morganti

i titoli
Una decina di romanzi inediti, due raccolte di racconti e il famoso volume dedicato a Pasolini: il Friuli riscopre il suo autore più famoso, Carlo Sgorlon, i cui diritti di tutte le opere sono recentemente passati nelle mani di un editore carnico, Morganti, che ora si appresta a pubblicare i testi rimasti nel cassetto e quelli già noti. Lo fa con una collana, Sgorloniana, che intende rompere il silenzio calato sullo scrittore. Quello stesso silenzio che assillava Sgorlon: per questo nel 2008 consegnò alla Morganti il proprio testamento letterario, “La penna d’oro”; in una delle lettere inviate all’editore indicò amaramente il suo cruccio, affermando di essere uno degli scrittori «più premiati, ma anche uno dei più ignorati e isolati. Perciò sono obbligato, almeno un po’, a darmi da fare pro domo mea».
Fra i libri che usciranno a iniziare da aprile, anche il misterioso “Nel segno del fuoco”, una sorta di biografia romanzata di Pier Paolo Pasolini, scritto su indicazione dell’amico poeta gradese Biagio Marin. «Si tratta di un romanzo-capolavoro, una sorta di epitaffio letterario dedicato da un autore a un altro autore – racconta l’editore Paolo Morganti – . Contrariamente a quanto si è detto, è in tutto e per tutto aderente alla figura e alla vita di Pasolini, secondo l’uso esistenzialista di Sgorlon, che trasformava i dati biografici in un’epica esperienza di vita, in tal caso simile a una tragedia classica. Uscirà con il titolo “Oreste, nel segno del fuoco”, e sarà il capofila della collana».
«Abbiamo fra le mani – prosegue Morganti – opere di altissima prosa. Romanzi sempre fedeli alla cifra stilistica epica del narratore, ma per nulla incompiuti, nemmeno lontanamente da considerarsi prove di scrittura. Chi ha avuto l’onore e l’onere di leggere questo Sgorlon inedito, riferisce come l’autore desiderasse offrire ai lettori anche storie disancorate dal cliché di narratore epico: lui, che viveva per scrivere, ha soddisfatto la necessità di uscire dal pacato mondo contadino e friulano che l’ha fatto conoscere, per immergersi anche in altre atmosfere, intimiste, angosciose, polemiche e inaspettatamente ironiche».
Ci sono altri nove romanzi. Fra questi “Il cercatore di ricordi”, in cui i monti spartiscono con gli uomini la memoria e gli antichi costumi. Poi, i drammi della Seconda guerra mondiale e il bombardamento di Udine raccontati ne “Il rovescio della medaglia”; ancora, le storie di uomini e popoli secondo la necessità di coltivare un nuovo Umanesimo, che avvicinasse l’uomo alla Natura, all’arte, alla musica. «E molto altro ancora, come la delicata questione della diaspora ebraica, che Sgorlon sublima nell’allegoria della diaspora fra Dio e l’Uomo, di ogni credo». «Non sarà un’operazione di malinconica rivalutazione di quello Sgorlon a suo tempo strumentalizzato per mantenere l’oramai inutile contrapposizione fra Destra e Sinistra, fra progressismo e conservatorismo - aggiunge Morganti -. Tale dialettica non ha più ragione di essere: lo presenteremo nella veste dell’inedito ed eretico scrittore che aveva assecondato il mercato, consegnando ciò che era nelle aspettative della critica, mentre in privato continuava a scrivere per se stesso. In questi libri dimostra, paradossalmente, di essere un precursore e visionario, quasi un progressista». Fra le opere, oltre a una considerevole mole di racconti inediti, che verranno raccolti in antologie, c’è un monumentale saggio divulgativo ispirato dal Dialogo di Galileo, intitolato “Monologo sui massimi sistemi”, «in cui parla battagliero ad alta voce, sperando di essere ascoltato».
La casa editrice non si limiterà alla realizzazione di Sgorloniana: sta coinvolgendo sul territorio regionale alcune amministrazioni, enti e associazioni e accogliendo le partecipazioni di intellettuali che hanno conosciuto, o letto, o studiato Carlo Sgorlon. «Per questa che è un’operazione culturale di rivalutazione di uno scrittore troppo spesso accantonato, sta nascendo, grazie alle prime adesioni spontanee, un Comitato artistico di esperti di varie regioni italiane. Realizzeremo convegni e un premio letterario nazionale, dedicato a Sgorlon, visto come icona e vanto della regione». —
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