Il Carnevale di Caffi “battuto” per 175mila euro a Trieste. Entrerà in una fondazione

Nonostante la crisi, il quadro "Carnevale di Roma (Festa dei moccoletti)", dipinto a metà del XIX secolo, è stato battuto alla Stadion per 175mila euro venerdì, durante la prima tornata con la partenza di 100mila euro di riserva.
“Carnevale di Roma”, il quadro di Caffi venduto alla Stadion di Trieste per 175mila euro
“Carnevale di Roma”, il quadro di Caffi venduto alla Stadion di Trieste per 175mila euro

TRIESTE Da Miramare al Museo Correr di Venezia e ora con un celebre pezzo in contemporanea alla Casa d'aste Stadion di Trieste: Ippolito Caffi si conferma autore fortemente attrattivo anche nel clima culturale contemporaneo, così diverso da quello che lo vide protagonista nell'800. La qualità infatti non ha prezzo. E nonostante la crisi, il suo quadro "Carnevale di Roma (Festa dei moccoletti)", dipinto a metà del XIX secolo, è stato battuto alla Stadion per 175mila euro venerdì, durante la prima tornata con la partenza di 100mila euro di riserva.

Il soggetto del dipinto - come spiega Annalisa Scarpa Sonino, curatrice della mostra su Caffi, inaugurata pochi giorni fa al Correr, dove si trova una versione molto piccola di quest'opera - fu replicato dall'autore quarantadue volte e in vari formati.

«Il pezzo più antico è del 1837 e tra gli esemplari più noti ci sono quelli di Ca' Pesaro, della Galleria Nazionale d'arte moderna di Roma e del Museo Thorvaldsen di Copenaghen. Inoltre il dipinto in asta, sino a ora inedito, è da considerarsi tra quelli di maggiori dimensioni».

«Ed è probabilmente - aggiunge Furio Princivalli, direttore della Casa triestina - il più completo». Il patron della Stadion ha inoltre ringraziato la famiglia Caffi per aver scelto volutamente di battere il pezzo a Trieste, nonostante i molteplici corteggiamenti da parte di grandi case d'aste straniere. Per quanto riguarda invece i compratori, Princivalli ha affermato che «avevamo parecchie telefonate di galleristi italiani con sedi all'estero, ma il quadro è stato battuto da un cliente italiano e probabilmente finirà in una fondazione romana».

Un'ulteriore sorpresa ha reso la giornata di venerdì particolare: «Un plauso va fatto ai rappresentanti del Museo Revoltella - ha detto il direttore - perché per la prima volta dopo tantissimi anni si sono visti in sala e in serata hanno battuto il ritratto di Carlo Sbisà realizzato da Leonor Fini. Il museo non è riuscito a prenderlo, ma è comunque una cosa positiva per il nuovo corso».

Oltre a Caffi, alla Stadion, sempre nello stesso giorno, «abbiamo fatto conoscere sempre di più la pittura triestina fuori città - ha concluso Princivalli -, perché abbiamo venduto parecchi quadri di nostri pittori a compratori non locali».

Benedetta Moro

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