Il Concertone in diretta tivù Emozione e ascolti raddoppiati

Un frame tratto da Raitre che mostra Gianna Nannini durante il Concertone del Primo Maggio, 01 maggio 2020. Alle 20, su Raitre e in contemporanea su Radio2, Ambra Angiolini - per il terzo anno consecutivo alla guida della manifestazione - ha dato il via al Concertone del Primo Maggio da piazza San Giovanni a Roma desolatamente vuota, prima di spostarsi al Teatro delle Vittorie dove condurrà la serata. ANSA / Frame tratto da Raitre +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Un frame tratto da Raitre che mostra Gianna Nannini durante il Concertone del Primo Maggio, 01 maggio 2020. Alle 20, su Raitre e in contemporanea su Radio2, Ambra Angiolini - per il terzo anno consecutivo alla guida della manifestazione - ha dato il via al Concertone del Primo Maggio da piazza San Giovanni a Roma desolatamente vuota, prima di spostarsi al Teatro delle Vittorie dove condurrà la serata. ANSA / Frame tratto da Raitre +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

roma

Emozionante, struggente, nostalgico. Il Concertone del Primo Maggio, in un'inedita versione solo televisiva, ha rimandato una fotografia malinconica, ma quanto mai forte, dell'Italia in tempo di pandemia. Gianna Nannini sui tetti di Milano che si stringe in un abbraccio solitario al tramonto, Lo Stato Sociale in una piazza Maggiore desolata, Irene Grandi nel cuore di una Firenze irriconoscibile nel silenzio irreale. Sono le immagini che hanno colpito dritte al cuore. E su tutte il saluto di Ambra, commossa e con il groppo in gola, da piazza San Giovanni a Roma senza palco e senza pubblico.

Il Concertone, promosso come sempre dai sindacati (col titolo «Il lavoro in Sicurezza: per Costruire il Futuro») non ha voluto cedere. Si è trasformato, è diventato un vero e proprio programma tv, trasmesso in prima serata su Rai3, Radio2 e RaiPlay con la traduzione simultanea in LIS. Una scommessa vinta: 2 milioni 264mila spettatori con l'8.69% di share. Quasi il doppio rispetto a un anno fa. Quattro ore di musica e parole, con Ambra ottima padrona di casa per il terzo anno consecutivo in un piccolo studio del Teatro delle Vittorie, che ha riso, ha ballato, si è emozionata.

I più attesi erano Vasco Rossi, che ha aperto con un videomessaggio, Gianna Nannini, Zucchero e le star internazionali Patti Smith e Sting, che non hanno fatto mancare il loro sostegno all'Italia («voglio celebrare i lavoratori italiani, siete bravissimi», ha detto il cantautore britannico).

Ma c'erano anche Francesco Gabbani, Le Vibrazioni, Paola Turci, Niccolò Fabi, Noemi, Luca Barbarossa, Cristiano Godano, Bugo che si è preso la rivincita e ha sostituito Morgan con Nicola Savino. Ermal Meta, Fabrizio Moro, Francesca Michielin al piano nella sua Bassano del Grappa e Dardust in una struggente esecuzione dal Museo del '900 a Milano. Edoardo ed Eugenio Bennato insieme da Napoli e i giovani Aiello, Fasma, Margherita Vicario e Leo Gassmann.

E poi Tosca, alla quale è stata affidata l'immancabile Bella Ciao, in un'interpretazione difficile da dimenticare. Così come non si potrà dimenticare il finale da brividi affidato ad Alex Britti, ancora in piazza San Giovanni. Amplificatori, chitarra elettrica e un omaggio a Jimi Hendrix con Hey Joe. —

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