Il Cristo di Celestini ritorna sulla terra e non sa più che fare

UDINE. L’affabulatore Ascanio Celestini torna protagonista, domani alle 21, al Teatro Palamostre di Udine, del prossimo appuntamento della stagione del Css Teatro Contatto con il suo nuovo monologo “Laika”. E grazie alla nuova programmazione Tx2, lo spettacolo potrà essere visto in doppia con i nuovi episodi del sit-specific “Il treno” di Rita Maffei (episodi 8,9,10 Le immagini ore 19.30) nella sala ridotto del Palamostre per il progetto “Viva Pasolini!”.
Parte da una semplice domanda Ascanio Celestini per creare il suo nuovo spettacolo Laika: come sarebbe Cristo se tornasse sulla terra? Nasce così un Cristo improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo e che si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in qualche appartamento di qualche anonima periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l'elemosina e di notte dorme fra i cartoni. Assieme a lui c'è Pietro, uomo del popolo, che sa guardare e ascoltare anche per lui, che è un Cristo cieco, come Edipo o come il protagonista di Cattedrale, di Raymond Carver. Non sappiamo se si tratta davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico che crede di esserlo, ma se il creatore si incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità (e dunque anche il dolore), questa incarnazione moderna non potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente.
«Con la crisi delle ideologie - dichiara l'attore e autore romano Ascanio Celestini - nate dall’Illuminismo e concretizzatesi soprattutto nel ’900, anche le religioni - in quanto visioni totalizzanti e dunque ideologiche - hanno subito un contraccolpo. L’ebraismo ha trovato una patria mescolando le incertezze religiose alle certezze nazionaliste, anche l’islamismo è diventata una religione di lotta e di governo, mentre il cristianesimo si trova a vivere la sua fase più contraddittoria con due Papi viventi uno accanto all’altro, ma con due volti contrastanti: il rigido teologo e il prete di strada». E prosegue Celestini: «A distanza di un paio di millenni ci troviamo ora a rivivere le incertezze del cristianesimo delle origini, frutto dell’ebraismo e seme dell’islam. Queste incertezze vorrei che passassero in maniera obbligatoriamente grottesca e ironica nel personaggio che porterò in scena: un povero Cristo che può agire nel mondo solo come essere umano tra gli esseri umani. Uno che sente la responsabilità, ma anche il peso di essere solo sul cuor della terra: vuoi vedere che la trinità e una balla e alla fine salterà fuori che Dio sono soltanto io?» conclude provocatoriamente.
Alle 19.30, al Palamostre, la nuova creazione di Rita Maffei, “Le immagini”, è una parte dedicata al rapporto di Pasolini con l'arte figurativa, il cinema, la televisione. Riscopre le citazioni iconografiche contenute nei suoi film, il suo dedicarsi alla pittura, la critica feroce al ruolo della tv nella rivoluzione antropologica che Pasolini preconizzo nei suoi scritti di saggista ed editorialista. In scena gli attori Gabriele Benedetti, Emanuele Carucci Viterbi, Paolo Fagiolo, Irene Canali e Giuseppe Attanasio si muovono nel suggestivo spazio scenico curato da Luigina Tusini e tra i video e le immagini sono curati da Riccaro Costantini per Cinemazero.
Informazioni e prevendite: Udine, Teatro Palamostre, dal martedì al sabato, ore 17.30-19.30, 0432.506925. biglietteria@cssudine.it, www.cssudine.it
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